Cos’è il Neuromarketing e come sta cambiando gli scenari del sales

Il termine Neuromarketing può essere definito come l’insieme delle tecniche di marketing che, combinate con le scoperte e le metodiche tipiche delle neuroscienze, si propongono di determinare forme di comunicazione più efficaci e capaci di influire sul processo decisionale dell’utenza di riferimento. In termini più pratici, il Neuromarketing è in grado di definire la risposta emotiva a un messaggio pubblicitario tramite l’analisi del cervello attraverso tecniche come la classica risonanza magnetica.

Ma quali sono i limiti etici di questa scienza? E, soprattutto, è davvero in grado di influenzare il marketing del futuro?

Senza dubbio, il Neuromarketing ha potenzialità enormi e, se sfruttato adeguatamente, può rappresentare uno strumento molto potente per i marketer che vogliono davvero “entrare nella mente dei consumatori” comprendendo le emozioni che guidano le loro scelte. Ma è davvero opportuna una fusione tra le neuroscienze che studiano i meccanismi di funzionamento del nostro cervello e il marketing che, essenzialmente, si occupa di vendita?

In realtà, la domanda è retorica perché di fatto il Neuromarketing è già utilizzato da anni, con l’obiettivo di aumentare l’effetto dei messaggi pubblicitari, dare vita a prodotti di successo e in grado di rispecchiare le aspettative dei consumatori e addirittura ideare interi brand.

Secondo Martin Lindstrom, uno dei più celebri esperti mondiali di Neuromarketing, “oltre il 30% dei 100 marchi di Fortune sta utilizzando questa metodologia per la ricerca strategica. Il Neuromarketing ha dimostrato che oggi non bisogna più vendere prodotti, ma piuttosto sedurre i clienti”.

La “scienza della mente” riesce dunque a trovare un efficace interlocutore nel marketing quando questo viene interpretato come arte della persuasione e, dunque, più nella sua dimensione psicologica che di puro selling. Un utilizzo corretto del Neuromarketing si pone dunque l’obiettivo di individuare, nel bombardamento di informazioni di cui ciascuno di nuovo è quotidianamente obiettivo, quanto le nostre decisioni siano influenzate dalla razionalità e quanto, invece, dalla sfera emotiva.

L’esperto di intelligenza emotiva Daniel Goleman conferma che “il nostro cervello è progettato, quando ci troviamo di fronte a una decisione, per valutare e soppesare emotivamente ciascuna opzione. Nessuna decisione nella vita prescinde dall’emozione, a meno che non ci troviamo nell’ambito della matematica, che è un universo puramente teorico. È un’emozione tacita, impercettibile, ma molto rilevante”.

La neuroscienziata Susan Greenfield sottolinea che attualmente “la scienza cognitiva è molto utilizzata per studiare i consumatori, attraverso tecniche di scansione del cervello. Ci sono molte ragioni. Innanzitutto non è doloroso per le persone, che possono essere pienamente coscienti. E le immagini che si ottengono, con alcune parti del cervello che si illuminano, sono belle da vedere e, almeno apparentemente, molto chiare e facili da interpretare”.

Ma il Neuromarketing sarà effettivamente parte integrante del marketing del futuro? Secondo Lindstrom, .

La pubblicità non funziona più. I marketer spendono una quantità enorme di soldi e la gente non ricorda veramente nulla. Ovviamente, qualcosa succede. Forse memorizziamo le conoscenze a livello inconscio, che è quello che stiamo cercando di capire, o forse vanno solo in un buco nero: io fondamentalmente non credo che ci dimentichiamo tutto, ma che archiviamo le informazioni da qualche parte. Il Neuromarketing aiuta a capire dove vanno questi messaggi e come influiscono su di noi, ed è probabilmente la migliore e l’unica scelta che abbiamo in questo momento nella comprensione del consumatore e del futuro della pubblicità”.

Content Marketing e Intelligenza Artificiale: quali tool utilizzare?

Come abbiamo già avuto modo di spiegare in diversi articoli sul nostro blog, l’intelligenza artificiale occupa già un posto di grande importanza nel marketing di nuova generazione, e diventerà sempre più focale nei prossimi anni. Il panorama tecnologico è ormai in costante trasformazione e colpisce in modo trasversale pressoché qualunque tipo di industria, con innovazioni che contribuiranno a modificare per sempre non soltanto il nostro modo di fruire le informazioni, ma anche di vivere il nostro quotidiano.

E così, sulla base del fatto che la tecnologia del futuro tenderà a cambiare le modalità interazione delle persone con le informazioni, i servizi e i brand, l’AI ha l’obiettivo preciso di automatizzare i task ripetitivi per risparmiare tempo prezioso, che andrà poi investito su aspetti più creativi e strategici del business.

Neppure il digital marketing è estraneo a questa importante metamorfosi e, in questo senso, il Content Marketing e l’intelligenza artificiale si rivelano due concetti destinati a operare in una sinergia sempre più stretta.

Il Content Marketing va inteso come un’attività certamente creativa, ma anche molto strategica perché basata su statistiche e dati certi e analizzabili. Ed è proprio relativamente a quest’ultima precisazione che si evidenzia il ruolo dell’AI, strumento perfetto per automatizzare e scalare attività ripetitive. Nella pratica, questo significa poter rendere automatica la produzione di contenuti cosiddetti “di routine” e focalizzare tempo, talento e risorse su attività che richiedono invece la massima dose di creatività e strategia. Allo stesso modo, l’AI applicata al Content Marketing può includere anche tool di alto livello capaci di fornire un supporto reale nel controllo dei testi, nella loro ottimizzazione SEO, nella loro analisi.

Ma esistono già strumenti che possono aiutare in questo modo gli esperti di Digital Marketing? La risposta è . Scopriamoli insieme.

  1. Acrolinx: si tratta di uno strumento ideale per chi ha la necessità di verificare e mantenere una coerenza interna costante tra una grande mole di documenti diversi, sia in termini di stile, che di tono di voce, che di linguaggio. Di fatto, questo tool di AI analizza i contenuti per poi suggerire eventuali correzioni ortografiche, stilistiche o grammaticali così da mantenere coerenza di brand a livello di comunicazione testuale.
  2. Grammarly: è lo strumento più utilizzato per il proofreading destinato ai testi di lingua inglese. Si tratta di un editor di testo scaricabile in locale e integrabile con browser, client per email e programmi di Microsoft Office.
  3. WordLift: questo tool completamente italiano è nato per aiutare gli esperti di Content Marketing a scrivere contenuti sempre più ottimizzati in termini di SEO. Il programma di occupa infatti di tradurre gli articoli in metadati comprensibili ai browser, alle chatbox, agli assistenti digitali e ai crawler, includendo al contempo implementazioni in termini di user experience (raccomandazioni per altri contenuti, link interni, visualizzazione dei dati, immagini, ecc.)
  4. io: si tratta di uno strumento pensato per analizzare le prestazioni dei contenuti digitali attraverso il monitoraggio delle statistiche di vari canali, dai siti web ai social. Permette inoltre una facilitazione in termini di content publishing e l’automazione delle gestione delle campagne, sempre con fini di ottimizzazione. Infine, offre interessanti insight sui trend di interesse.
  5. Quill: ideale per chi è alla ricerca di un tool progettato per scrivere report, grazie alla sua capacità di trasformare i dati in interpretazioni derivanti dal contesto specifico del rapporto stesso, e di suggerire ai marketer quali azioni necessiterebbero di maggiore attenzione per generare un aumento di performance.

Ecco i cinque errori di marketing da evitare in qualunque progetto

Quali sono i principali errori che vengono commessi in ambito di marketing e che rischiano di inficiare i risultati di un progetto che, diversamente gestito, potrebbe rivelarsi invece un case history di successo?

Fermo restando che non esistono certamente abracadabra per fare andare bene ogni attività di marketing, quello che è altrettanto certo è che c’è una lista di attività che è assolutamente necessario svolgere per garantirsi un più ampio margine di successo. Commettere questi errori grossolani di fatto non permette di cogliere interessanti opportunità strategiche e fattuali che potrebbero fare la differenza.

Ecco dunque quali sono, ancora oggi, i cinque errori più comunemente commessi nel marketing.

  1. Nessuna ricerca di mercato in fase preliminare: questo tipo di attività è assolutamente fondamentale in fase strategica e in ogni fase di vita di qualunque marchio o prodotto. Non soltanto permette di individuare e dunque evitare potenziali criticità, ma anche di anticipare i risultati di progetto o le azioni dei competitor. Le ricerche di mercato hanno l’obiettivo di chiarirsi le idee sul brand, prodotto o servizio che dovremo promuovere; comprendere appieno il target di riferimento e le sue aspettative; capire come intercettarlo e sedurlo e infine testare la nostra strategia di marketing prima di attuarla sul serio.
  2. Nessuna strategia: come è possibile realizzare un progetto di marketing senza una strategia? Sembra una domanda retorica, eppure l’assenza di un piano di azione è ancora uno degli errori più generalmente commessi. Una corretta strategia di marketing, non soltanto digitale ma anche tradizionale, non soltanto supporta un piano di azione più globale, ma focalizza l’attenzione su ciò che è davvero importante, seleziona le figure più corrette per realizzare il progetto, snellisce il lavoro e definisce il successo delle azioni.
  3. Nessun piano di brand omnichannel: come si può pensare di agire al meglio se non si ha un’idea chiara in merito al DNA unico e univoco del brand che dobbiamo proporre? Questa identità chiara deve necessariamente essere espressa in modo coerente in tutte le attività, e non soltanto nel nostro progetto – che è da considerarsi parte di un tutto complesso e variegato. Ricordiamo sempre che gli attori nel settore della Comunicazione e dell’Advertising sono tantissimi, e che operano in un’infinità di canali digitali e tradizionali attraverso una quantità industriale di attività. Quale che sia il messaggio e a prescindere che si differenzi a seconda del medium utilizzato, va sempre tenuto presente che il brand rimane lo stesso. Agiamo di conseguenza.
  4. Nessun monitoraggio di attività e risultati: come è possibile stabilire la bontà di un progetto se non si misurano i suoi risultati? Eppure, questo errore viene ancora commesso. È essenziale quantificare sempre il ritorno delle attività svolte e misurare in modo preciso i risultati ottenuti, non soltanto per avere un quadro dell’andamento generale del progetto ma anche per individuare nuovi spunti e potenzialità.
  5. Nessuna promessa mantenuta: l’effetto boomerang generato dalle promesse non mantenute in ambito di marketing è ben noto. Il brand deve poter realizzare fattivamente quello che ha proposto attraverso la sua campagna promozionale: si chiama coerenza, ma anche correttezza nei confronti dei consumatori. Al contrario, sinergia tra identità e mission di brand e promesse di marketing non soltanto accontenta, ma fidelizza i consumatori.

Come il Social Media Marketing migliora il business del tuo negozio di arredamento

Tutti conoscono i Social Media. Tutti sanno cos’è Facebook e in molti lo utilizzano, spesso non nel migliore dei modi, dando l’impressione che una piattaforma tanto potente, in fondo, non sia che una piazza virtuale in cui tutti gridano e nessuno ascolta.

Naturalmente la realtà è sempre molto più sfaccettata dell’opinione, e oggi sono milioni le aziende che utilizzano il Social Media Marketing per promuovere online la loro attività sfruttando proprio il potere inarrestabile di piazze virtuali tanto frequentate. Perché non dovresti fare lo stesso anche tu, con il tuo negozio di arredamento? Se uno strumento tanto potente è a disposizione di tutti, la cosa migliore non è ignorarlo ma imparare a utilizzarlo al meglio, non credi?

Ascoltare, coinvolgere, misurare e promuovere: questi sono i quattro obiettivi cardine sui quali si fonda una buona attività di Social Media Marketing. Con il supporto di professionisti specializzati, scoprirai di poter ottenere moltissimo da Facebook, Twitter, YouTube, Google+, Pinterest, Instagram e LinkedIn a fronte di un investimento economico contenuto.

Social Media per l’arredamento: ti raccontiamo un caso di successo

Nella nostra Digital Agency a servizio completo ci troviamo spesso a gestire l’identity e la reputation sui social di molte aziende specializzate in vari settori, compreso l’arredamento. Sin dal momento in cui conosciamo il cliente, il nostro obiettivo è sempre quello di aiutarlo a comprendere quanto questi strumenti possano influire sull’opinione che gli utenti hanno della sua attività. Non solo: è importante anche ricordare che i Social Media, nella loro naturale e più moderna evoluzione, sono anche il veicolo per individuare le attività sul territorio, e per valutarne la qualità di prodotti e servizi.

Il ruolo del Social Media Manager è essenziale non soltanto nel definire al meglio l’identità aziendale del cliente sui social media, ma anche per la gestione corretta e bilanciata di eventuali criticità e delle campagne pubblicitarie previste dalle varie piattaforme.

Il Social Media Marketing dovrebbe quindi sempre tenere conto dei tanti strumenti messi a servizio delle aziende dai social network: perché questi portino dei risultati effettivi non è sufficiente aprire una pagina Facebook, un profilo Twitter, un canale YouTube… ma anche gestirli in modo coordinato e smart, offrendo agli utenti contenuti realmente interessanti che portino loro un valore aggiunto e la voglia di acquistare.

Social Media per l’arredamento.

Nel corso dei nostri dieci anni di attività, abbiamo lavorato con diverse realtà nel settore dell’arredamento e dell’Interior Design: per ciascuna di esse abbiamo formulato un piano strategico ad hoc, perché siamo consapevoli delle peculiarità e unicità di ogni azienda. Per tutte, abbiamo dato vita a una soluzione sinergica che facesse fruttare al meglio gli strumenti a nostra disposizione.

Per l’attività di Interior Design che per l’occasione chiameremo X, abbiamo iniziato con la strutturazione di profili aziendali completi su quelli che abbiamo ritenuto essere i migliori canali social per il cliente. Nello specifico, abbiamo creato una corporate image coerente e subito identificabile da un punto di vista grafico ed estetico, sulla quale abbiamo costruito profili e pagine in Facebook, Google+, Pinterest, LinkedIn e YouTube.

Una volta imbastita la brand identity sui canali social, abbiamo utilizzato Google+ e Facebook per identificare l’attività anche a livello di local advertising, approfittando al contempo dei tool di monitoraggio offerti dalle piattaforme per comprendere in quali momenti della settimane e del giorno l’azienda riceveva il maggior numero di contatti. Abbiamo poi studiato con attenzione il target di pubblico da colpire con i nostri contenuti.

È arrivato poi l’importante momento di dare vita al draft del conversation calendar: i nostri esperti copywriter e Social Media Manager hanno strutturato un piano editoriale su base mensile definendo gli argomenti di interesse attinenti e complementari alle proposte di brand, più commerciali e che devono necessariamente essere limitate sui canali social, al fine di non annoiare gli utenti. Frequenza, tono di voce, registro delle risposte da fornire agli utenti e suddivisione delle tematiche sono in questo senso gli ingredienti essenziali per dare vita a una gustosa “torta” social.

La ciliegina è però rappresentata dalla capacità di creare interazione e traffico biunivoco tra le varie piattaforme social e il sito web del cliente, così da generare lead di valore, realmente attinenti con il profilo-cliente ricercato dall’azienda.

Social Media per l’arredamento: ti raccontiamo un caso di successo.

Ed ecco che l’ensemble prende vita. Immaginatelo come un’orchestra:

  • La pagina aziendale Facebook diventa il luogo virtuale in cui condividere news di interesse generale fruibili dal pubblico, e proporre sconti, novità, prodotti sia attraverso il traffico organico che quello a pagamento
  • La pagina di brand su Google+ si trasforma in una mappa virtuale per raggiungere fisicamente l’attività del cliente e per tracciare i comportamenti degli utenti sul territorio, offrendo al contempo agli utenti la possibilità di lasciare recensioni sull’azienda
  • Il canale YouTube prende vita con contenuti immediatamente comprensibili, video tutorial, infografiche, approfondimenti su specifici elementi d’arredo o sulle modalità realizzative di divani e poltrone
  • Il profilo aziendale su Pinterest è una grande lavagna luminosa virtuale sulla quale “appendere” le immagini più belle delle collezioni dell’azienda, identificarle con contenuti di interesse e linkarle direttamente alle schede tecniche sul sito web, intercettando un’utenza particolarmente interessata all’Interior Design
  • La pagina aziendale su LinkedIn è infine il veicolo più professionale per entrare in contatto con professionisti e partner, ricercare nuovi dipendenti e collaboratori, espandere la propria attività all’estero attraverso il contatto diretto con figure di interesse, partecipare a discussioni e approfondimenti su gruppi di settore

Il progetto social intrecciato e interconnesso per lo showroom di arredamento X si è rivelato un grande successo: non ha solamente aumentato le visite al sito web e portato più clienti al negozio, ma ha anche offerto agli utenti la possibilità di conoscere meglio il brand e di parlare direttamente con i suoi referenti, comprendendone specialità e unicità.

Allo stesso tempo, la nostra azienda cliente ha compreso che un motore potente come quello dei social network può funzionare a dovere, se viene nutrito con il carburante giusto.

Perché non ci racconti di come vorresti ti raccontassimo suoi social media? Parliamone insieme!

I negozi di arredamento del futuro: i programmi fedeltà

programmi fedeltà nei negozi di arredamento del nuovo millennio sono ormai una realtà conosciuta, apprezzata ma non ancora così radicata – se si escludono i grandi brand internazionali che, per spirito, tendono a muoversi più rapidamente verso le novità tecnologiche.

Le cosiddette fidelity card possono rappresentare uno strumento di marketing di grande valore e assai vantaggioso sia per il negozio di arredamento che per i suoi clienti: attraverso i programmi fedeltà, il primo si pone nella condizione di monitorare lo sviluppo comportamentale dell’acquisto ripetuto e il sentiment dei clienti più assidui, mentre i secondi vengono premiati con sconti e agevolazioni per le loro decisioni d’acquisto.

Se ben studiato, un programma fedeltà è certamente utile per i negozi di arredamento che vogliono collocarsi in modo nuovo nel proprio segmento di mercato, facendo proprie teorie e pratiche di inbound marketing avanzato e pluridirezionale.

 

Programmi fedeltà per showroom di arredamento: i vantaggi

Ma quali sono i vantaggi dei programmi fedeltà per un negozio di interior design?

Partendo dal presupposto di una strutturazione corretta e sinergica della strategia di marketing, che dovrebbe necessariamente utilizzare più di uno strumento di promozione per aumentare la fidelizzazione al brand e il numero di clienti, vi sono senza dubbio una serie di qualità che non è possibile ignorare.

Cominciamo a parlare degli obiettivi dei loyalty program: premiare i clienti più fedeli e più assidui del nostro negozio di arredamento, di fatto orientando il loro comportamento a una fidelizzazione ancora più marcata. I clienti potranno usufruire di sconti e agevolazioni studiati appositamente sulle loro esigenze (previa naturalmente un’adeguata survey di marketing), attraverso una differenziazione e una segmentazione degli utenti e dei loro comportamenti.

I programmi fedeltà possono essere costruiti su fidelity card (o tessere fedeltà) proposte dal negozio di arredamento. Queste card offrono l’opportunità di accumulare punti o unità di valore che sarà lo stesso showroom di mobili a decidere: tali valori saranno registrati sulla tessera nel momento in cui il cliente fidelizzato procederà a un acquisto.

Tra i principali vantaggi dei programmi fedeltà vale la pena ricordare:

  • La possibilità di identificare, classificare e differenziare i clienti più fedeli dello showroom di interior design
  • La possibilità di offrire ai clienti fidelizzati un premio unico, che aumenta la consapevolezza di brand e il suo gradimento
  • La possibilità, per il negozio di mobili, di creare un vero e proprio database marketing, che conterrà tutte le informazioni relative ai clienti e ai loro funnel di acquisto. In questo modo lo showroom di arredamento potrà creare strategie di vendita ad hoc, basate sui comportamenti recepiti e registrati
  • La possibilità di ottenere maggiori guadagni cristallizzando, mantenendo, implementando e premiando la fedeltà dei clienti che, in questo caso, non ricevono più solamente prodotti ma anche servizi proattivi e positivi
  • La possibilità di promuovere la propria attività a discapito dei concorrenti attraverso un’attività di marketing avanzato, sostenibile con un investimento relativamente contenuto

Sono sempre più i negozi di arredamento che comprendono il valore dell’incentivazione all’acquisto da parte dei loro clienti più fedeli. E sanno che è più conveniente investire budget per produrre tessere magnetiche piuttosto che distribuire cartoline di raccolta punti. Le prime, infatti, consentono di registrare a livello informatico un patrimonio di informazioni preziosissime utili anche alle strategie di vendita future.

Programmi fedeltà e negozi di arredamento: l’esempio IKEA

IKEA, forse il più celebre furniture store al mondo, rappresenta un caso studio assai interessante per quanto riguarda la generazione di brand awareness e brand fidelity attraverso i programmi fedeltà e le tessere punti.

L’iniziativa, ormai capillare sul mercato mondiale per il colosso svedese, è regolarmente pubblicizzata anche sul sito web della casa madre.

L’utente viene invitato a “diventare socio” della cosiddetta “IKEA Family”, la carta-punti del brand, alla cui sottoscrizione corrisponde subito un buono sconto per il cliente. In sostanza, un piccolo incentivo che il marchio può permettersi di corrispondere a fronte dei preziosissimi guadagni che la sottoscrizione alla carta gli porterà.

L’utilizzo di IKEA Family per il cliente permette di usufruire di offerte nei punti vendita, di prodotti sempre a prezzo speciale e addirittura di beneficiare di una serie di convenzioni con tante aziende partner. VI sono poi proposte di eventi e seminari gratuiti presso i negozi, sconti sul consumo di cibo all’interno degli store, tutorial multimediali sul trasporto dei mobili acquistati. Correttamente da un punto di vista di marketing strategico, la sottoscrizione del programma fedeltà corrisponde anche all’iscrizione ad una newsletter.

Quello di IKEA è solamente uno dei tanti esempi di utilizzo virtuoso di un programma fedeltà, capace di portare innegabili vantaggi sia all’azienda che agli utilizzatori, mantenendo al contempo uno stretto legame tra marchio e clienti, sempre invogliati ad acquistare da promozioni e omaggi.

Per la strutturazione di un corretto piano di marketing che sappia integrare l’utilizzo di una fidelity card e relativi programmi fedeltà, è essenziale il supporto di specialisti della comunicazione, che sapranno guidare lo showroom di interior design verso la nuova frontiera della promozione di brand.

Soluzioni per uno showroom di arredamento innovativo

Il vostro showroom di arredamento è cambiato assieme alla modalità che i vostri clienti hanno di valutare e acquistare un prodotto? Siete certi di essere entrati con il piede giusto nei modelli di business innovativi e altamente tecnologici che caratterizzano la quarta rivoluzione industriale attualmente in corso?

Se state pensando di rinnovare il vostro showroom di arredamento ma non siete certi di come muovervi, il nostro consiglio è quello di tenere in prima considerazione la potenza dell’interattività: è ciò che le persone cercano, ciò che desiderano, ciò con cui ormai vivono ogni ambito della loro vita.

Proporre una bella vetrina e prodotti di qualità potrebbe infatti non essere più sufficiente per stagliarsi rispetto ai vostri concorrenti, e convincere i potenziali clienti a varcare la soglia del vostro negozio di mobili. Nell’epoca di Internet e dell’interattività, è necessario qualcosa in più – e, infatti, gli strumenti di marketing si sono evoluti con le necessità degli utenti di acquistare in un modo diverso.

L’acquisto è oggi il risultato di un’esperienza. Proprio partendo da questo semplice assioma sono ormai numerosi i brand che hanno saputo cavalcare l’onda e modificare il loro modello di business in accordo alle aspettative del pubblico.

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come il web cambia il business dei negozi di arredamento

Qualche esempio di showroom di arredamento davvero innovativo

Vogliamo illustrarvi a seguire alcuni esempi pratici di innovazione all’interno di showroom di arredamento e interior design. Veri e propri progetti di successo che hanno lanciato i brand in cima al gradimento degli utenti, risultato di una modalità di pensiero “snodata” e “out of the box”. Il mondo del retail, nella sua enorme vastità, è in effetti uno dei primi settori di business ad aver compreso la necessità di cambiare le proprie proposte, e di non doverle più limitare ai prodotti, quanto piuttosto ampliandole a servizi esclusivi.

Ciò che noterete è tutti questi brand hanno studiato modalità di vendita focalizzate sull’esperienza del cliente: l’obiettivo è sempre quello di rendere l’esperienza d’acquisto divertente, piacevole, positiva. Tutto ciò che può rendere lo shopping un’esperienza spiacevole, in effetti, deve essere completamente evitato nel vostro showroom di arredamento.

negozi di mobili che hanno saputo rinnovarsi con successo hanno agito alla radice del loro modello di business, dando vita ad innovazioni che trovano spazio nel “cuore” del loro prodotto o dell’esperienza di shopping: il risultato è che sono riusciti a trasformare l’acquisto in un’azione realmente utile.

Ecco qualche ispirazione:

  • New York: il negozio di arredamento di camere da letto COCO-MAT ha sfruttato appieno il concetto di relax dei suoi clienti, offrendo un servizio di “try-before-you-buy” per tutti i suoi letti. In buona sostanza, i visitatori dello showroom hanno la possibilità di fare un pisolino sui letti e di riposarvi per un paio d’ore, dopo le quali viene loro offerto un buon succo d’arancia. L’acquisto del letto, ovviamente, non è obbligatorio, ma siamo certi che non vi stupirete di sapere che gli introiti del negozio sono aumentati in modo considerevole perché l’esperienza dei potenziali clienti è diventata più che positiva.
  • Design Sponge, webzine specializzata in Interior Design, ha dedicato una sezione del suo sito al “Prima e dopo” degli ambienti rinnovati nell’arredamento. L’applicazione pratica della differenza che può fare una diversa disposizione dei mobili, una scelta precisa di complementi d’arredo o pezzi d’arredamento, un uso sapiente dei colori su case e stanze reali ha fatto breccia nel cuore degli utenti.
  • Cicero&Cicero, showroom di mobili siciliano, ha impostato in propri ambienti così da garantire un’esperienza interattiva ai tutti i visitatori. Lo ha fatto attraverso varie ambientazioni e strumenti multimediali interattivi capaci di creare, in modo “virtuale”, l’arredo di una stanza prima che questo sia concretamente realizzato. L’azienda definisce il proprio showroom come il “3.0 dell’edilizia”.

Qualche consiglio per rendere innovativo il vostro negozio di mobili

Fermo restando che è essenziale uno sforzo di creatività per comprendere come uno showroom di interior design possa realmente muovere quel passo in più che gli permetta di soddisfare le nuove esigenze dei clienti, combattere la concorrenza e stagliarsi come influencer nel proprio settore, esistono certamente delle modalità da prendere in considerazione per trasformare il vostro negozio di mobili in luogo davvero innovativo.

Oltre alle considerazioni relative all’interior design dello showroom di interior design, tenete sempre ben presente la potenza inarrestabile delle nuove tecnologie per proporre i vostri prodotti e servizi a una platea di clienti potenziali realmente interessata.

  • Prendete in considerazione i social network: tra le tante piattaforme social attualmente utilizzate in tutto il mondo, ve n’è una in particolare che sembra essere stata creata su misura per il settore dell’arredamento e dell’interior design. Si tratta di Pinterest, un sito di condivisione foto che permette agli utenti di creare e condividere collezioni fotografiche tematiche. Il target principale di questo social network è di sesso femminile, età media 35 anni, cultura medio-alta: si tratta, in sostanza, dell’identikit della responsabile dell’acquisto dei mobili di casa.
  • Utilizzate il Digital Marketing per pubblicizzare un evento nel vostro showroom d’arredamento: trasformate il vostro spazio di lavoro in un ambiente in cui anche i clienti acquisiti e potenziali possano sentirsi a casa. Dare vita a un evento è un ottimo modo di pubblicizzare la vostra attività, ma altrettanto importante sarà utilizzare i giusti mezzi per promuoverlo. Faceboook – ma non solo – offre la possibilità di pubblicizzare eventi con un investimento moderato. Il supporto e la consulenza di un social media strategist vi aiuterà a raggiungere un target che non ha ancora avuto la fortuna di conoscervi.
  • Non dimenticate il Mobile Marketing: oggi, ben più della metà (in realtà quasi tre quarti) delle ricerche su internet viene effettuata da dispositivi mobile, come smartphone e tablet. Siete al passo con i tempi? Tenete questa tecnologia nella giusta considerazione? Il vostro sito web è ottimizzato per le risoluzioni più comuni di questi device? È responsive? Un esperto di digital marketing saprà illustrarvi tutte le ragioni per cui il mobile marketing è oggi uno strumento di lavoro imprescindibile anche per la vostra attività di interior designer e, magari, suggerirvi anche un utilizzo performante del text message marketing.
  • Semplicità significa successo: molto spesso, i negozi di mobili che fanno marketing hanno necessità di supporto sia per ottimizzare le loro comunicazioni che per canalizzarle nel modo corretto. Ricordate che, in questo caso, less is more, ossia il meno permette di ottenere di più. Una corretta calibrazione delle vostre attività di marketing e una definizione chiara e semplice della sua strategia vi permetterà di aumentare il numero dei vostri clienti e, dunque, i vostri guadagni.
  • Rimanete informati e aggiornati: questo consiglio è di grande importanza per navigare correttamente le nuove richieste di mercato del nuovo millennio. La collaborazione con una buona agenzia di digital marketing vi permetterà di rimanere costantemente up to date con le strategie di maggiore successo per la promozione del settore dell’interior design. Dal SEO al SEM, dall’utilizzo delle piattaforme di advertising a pagamento sino alla messa online di un sito di ecommerce, il supporto di professionisti preparati è garanzia di risparmio di tempo e denaro.
 

Ecco i negozi più innovativi del mondo

C’è chi li chiama “negozi del terzo millennio” per la loro incredibile capacità di coniugare strategie di marketing tradizionale – e super evoluto – a un’innata abilità di coinvolgere l’utente nello spazio, trasformato in un vero e proprio strumento promozionale.

I negozi più innovativi del mondo hanno anche un’altra caratteristica in comune: l’aver superato il digital divide o l’averlo saputo navigare a loro vantaggio.

Quello del digital divide è un concetto che vale la pena spiegare: negli ultimi anni, è diventato chiaro a livello globale che le preferenze digitali degli utenti hanno un impatto notevole sulle loro preferenze di acquisto. Nello specifico, possiamo dire che i device digitali (computer, smartphone, tablet) condizionano in modo netto le scelte dei consumatori.

Come l’influenza digitale condiziona i punti vendita tradizionali

La tecnologia digitale e il facile accesso alle informazioni sulla rete non influisce solamente sugli acquisti online, ma ha un impatto molto più ampio che va ad intaccare anche le vendite tradizionali e i comportamenti nei negozi. Questo concept prende il nome di “influenza digitale”.

Ebbene, le aziende che hanno saputo ridurre il digital divide e navigare in modo positivo l’influenza digitale dei loro clienti e potenziali tali sono quelle che hanno dato vita ai negozi e agli showroom oggi considerati più innovativi ed efficaci. La crescita irrefrenabile della digital communication va quindi di pari passo con l’evoluzione dei negozi fisici e degli showroom, e si stima che nell’arco di alcuni anni si raggiungerà un livello di connessione del 100% per tutti i negozi fisici dei Paesi più sviluppati.

In conclusione, possiamo asserire che le influenze digitali nel comportamento dei consumatori fanno sì che il cliente possa costruirsi su misura la modalità con cui acquistare un prodotto o un servizio. Proprio per questa ragione, i negozi fisici dovranno essere in grado di comprendere questo cambiamento nell’attitudine all’acquisto e, di conseguenza, rispondere alle nuove necessità dei loro clienti.

Non va quindi mai sottovalutato il desiderio sempre più forte del consumatore di incorporare il digitale nelle sue attività di shopping tradizionale!

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Quali sono i dieci negozi più innovativi del mondo

Entrando nell’aspetto pratico di questo articolo, la webzine EconomyUp ha qualche tempo fa stilato una lista che racchiude i dieci shop tradizionali considerati più evoluti e innovativi a livello planetario. Scopriamo insieme quali sono.

  1. Acuitis: si tratta di una catena di negozi francese specializzata nella vendita di prodotti per la vista e per l’udito. Una strategia commerciale precisa e verticalizzata su specifici utenti che, già da sola, è garanzia di successo, implementata da un nuovo format basato sull’inevitabile assestarsi della demografia mondiale. Le persone invecchiano, con gli anni i loro bisogni si modificano, e possono essere soddisfatti soltanto attraverso nuove formule di marketing. Acuitis ha così dato vita al cosiddetto Aging Retail, e i risultati sono impressionanti.
  2. Warby: si tratta di un retail di alta gamma dedicato alla vendita di occhiali. Nato inizialmente come shop esclusivamente online, ha deciso di farsi strada tra i negozi fisici con una location unica e originale, un autobus-negozio in stile vintage. Di fatto, Warby gira per tutti gli Stati Uniti e porta i suoi prodotti ai consumatori, anziché attendere che i clienti arrivino allo shop. Annientando completamente il digital divide, Warby permette inoltre di monitorare lo spostamento del suo shop itinerante direttamente online.
  3. Leclerc: nel 2014 questo brand ha dato vita a un nuovo format all’interno di un centro commerciale di So Ouest. Specializzato in vini e nella verticalizzazione della sua offerta, offre prodotti davvero per tutte le tasche, se si considera che il suo vino più economico costa circa 2 euro e quello più caro oltre 7000. Lo shop di Leclerc è una vera e propria cantina, nella quale gli avventori non si limitano a osservare i vini, ma possono anche partecipare ad eventi enogastronomici e scegliere il prodotto che fa al caso loro con l’aiuto di un sommelier. Dettaglio non da poco: l’esperto di vini è a disposizione del cliente a prescindere dal budget a sua disposizione.
  4. Angry Birds: nato come un videogame che è riuscito, pur nella sua semplicità assoluta, a far impazzire il mondo intero, il brand si è trasformato in qualcosa di meno virtuale e più concreto all’aeroporto di Doha, nel Qatar. Angry Birds compare come corner retail in diversi aeroporti del mondo, dopo la prima, trionfale installazione nella nativa Helsinki. Ovviamente non offre soltanto la possibilità di giocare, ma anche di acquistare pupazzi e accessori. Comarketing perfetto.
  5. Etnia: questa catena spagnola di prodotti destinati alla bellezza ha fatto della multisensorialità il suo cavallo di battaglia. Nei suoi shop non soltanto offre la vastissima gamma dei suoi prodotti, ma ha installato veri e propri “tavoli sensoriali” che, attraverso una selezione digitale, permettono di selezionare e combinare tra loro diverse fragranze e profumi. Il tutto mentre uno screen interattivo illustra le caratteristiche e la composizione del prodotto.
  6. Arcimbo: questo brand gourmet firmato Auchan offre prodotti freschi nel settore food e si basa sul concetto di “drive”. In Francia, dove gli shop sono presenti da qualche anno, il successo è strepitoso: il sistema drive permette infatti l’ordine online della merce e il suo ritiro in magazzino (o consegna a domicilio) e, se teniamo conto che ben il 20% dei francesi lo utilizza, è facile comprendere come la digital influence sia stata sfruttata ad assoluto vantaggio del negozio.
  7. Granmarkt13: un pout-pourri di prodotti e servizi per questo marchio belga che è, al contempo, negozio, ristorante, appartamento e galleria d’arte. Dal pianterreno al terzo piano promette un’esperienza unica e totalizzante ai suoi visitatori: il ristorante offre solo piatti biologici e a chilometro zero, la boutique esclusivamente capi d’haute couture, di design e da collezione; l’appartamento è presentato come se fosse la location privata di qualcuno e prevede la possibilità di alloggio, e la galleria d’arte espone mostre ed eventi esclusivi.
  8. DM: si tratta di una catena di prodotti di bellezza tedesca caratterizzata da uno studio capillare della location. Per le clienti, l’esperienza in negozio deve essere positiva a 360 gradi: DM offre quindi pulsanti per aprire nuove casse nel caso di code troppo lunghe, lenti di ingrandimento installate sui carrelli per facilitare la lettura delle etichette, spazio prova per i neofiti del make up e aree di cambio pannolini per le mamme che, come ogni donna, vogliono sentirsi bellissime.
  9. Burberry: un marchio ben noto, presente sul mercato da decenni, che ha saputo cavalcare l’onda dei nuovi trend d’acquisto realizzando punti vendita tra i più evoluti al mondo. A Londra, in Regent Street, all’interno di un edificio del 1820 Burberry ha voluto dare vita a un negozio tra i più tecnologicamente avanzati mai concepiti. Di fatto, chi visita lo shop ha la sensazione di trovarsi all’interno del sito web del brand: galleria digitale, 100 schermi che interagiscono con il consumatore, 500 altoparlanti, comunicazione emotiva dall’inizio alla fine. L’esperienza di acquisto è totalmente personalizzata, persa tra mondo virtuale e mondo reale. I clienti apprezzano, e comprano.
  10. 4Food: un fast food con prodotti di alta qualità, ma non è questo il suo cavallo di battaglia. Questo diner newyorkese specializzato in hamburger offre molto di più ai consumatori: un’infinità di tipi di pane, di carne e di salse che dà vita a 140 milioni di combinazioni possibili per il pasto. Non solo: ai clienti che saranno in grado di creare una nuova combinazione viene offerta la possibilità di brandizzare il panino con il loro nome, condividere il risultato sui social network grazie ai device digitali presenti nel locale e guadagnare sconti ogni volta che qualcuno lo ordina.
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Come vendere arredamento online

Internet non è più solamente un luogo virtuale in cui individuare con facilità una miriade di informazioni, rientrare in contatto con vecchi amici, ascoltare musica: è oggi anche un immenso mercato globale dove si vende e si acquista.

Non è un caso, quindi, che moltissimi imprenditori che avevano iniziato la loro attività con un business “offline” abbiano deciso di dedicarsi anche all’ecommerce. Nella maggior parte dei casi, questa soluzione non sostituisce il loro negozio ma vi si affianca, di fatto coprendo una parte di mercato potenziale che, diversamente, sarebbe colpita da uno o più concorrente.

Se anche tu sei un imprenditore nel settore dell’arredamento e conosci alla perfezione il tuo settore e il suo pubblico di riferimento, la vendita online potrebbe essere un’eccellente soluzione per ampliare il tuo business e rendere la tua attività al passo con i tempi. In effetti, in considerazione delle nuove tecnologie a nostra disposizione, vale senza dubbio la pena utilizzare gli strumenti del digital marketing per intercettare una nuova porzione di clienti potenziali e aumentare il numero di clienti e i guadagni.

Ecommerce di arredamento: prima regola, distinguersi dagli altri

Il principio base da cui partire riguarda la capillarità delle vendite sul web, valida ormai per praticamente tutti i settori – compreso quello dell’arredamento. Di certo conoscerai gli enormi ecommerce generalisti che la fanno da padrone in internet: siamo certi che in dieci secondi netti potrebbero venirti in mente almeno un paio di nomi conosciuti in tutto il mondo e, negli ultimi anni, diventati celebri anche in Italia.

La concorrenza di questi colossi va naturalmente tenuta in altissima considerazione, e tuttavia non deve essere un deterrente se stai pensando di iniziare a vendere arredamento online. Ricorda infatti che il loro approccio orizzontale al mercato è tanto la loro forza quanto la loro debolezza.

Prima di tutto, quindi, tieni presente che se hai idee innovative e alternative che ti permettono di distinguerti dagli altri player sul mercato di internet potrai senza dubbio individuare la tua nicchia, accomodarti al suo interno con il supporto di professionisti del digital marketing, e raccogliere i frutti del tuo lavoro.

Poniti poi delle domande che ti saranno utilissime per una serie di considerazioni preliminari all’apertura del tuo ecommerce di arredamento:

  • Dove vuoi vendere i tuoi mobili e complementi d’arredo?
  • Chi è il tuo cliente tipo?
  • Quali sono i tuoi principali concorrenti sulla rete?
  • Quanto conosci il mercato sul quale intendi posizionarti?
  • Quanta attenzione e quanto tempo puoi dedicare alla vendita online dei tuoi prodotti?
  • Quali servizi puoi fornire ai tuoi utenti?
  • Dove intendi spedire i tuoi prodotti?
  • Quanto budget sei disposto ad investire per creare il tuo negozio online in modo che sia performante e funzionale?
  • Quanto budget sei disposto ad investire, nel corso del tempo, per mantenere il tuo negozio online uno strumento di effettivo guadagno?

Queste sono soltanto alcune delle domande che è opportuno porsi prima ancora di stendere un business plan per la tua eventuale attività online. Farlo per iscritto ti aiuterà a dare un ordine alle tante idee che di certo ti passeranno per la mente e stabilire, già in prima battuta, se trasformare il tuo progetto in una attività reale.

Vendere arredamento online: non sottovalutare la potenza del web marketing

Il web marketing è una scienza composta da un insieme di attività che vedono il web come palcoscenico unico e che, attraverso lo studio del mercato, si pone come obiettivo lo sviluppo di rapporti commerciali sulla rete: dall’assistenza alla clientela all’acquisizione di lead, dalla promozione alla pubblicità pura, dalla distribuzione alla vendita.

Come puoi immaginare, si tratta di attività complesse che sono il frutto di competenza ed esperienza. Così come nel tuo lavoro di imprenditore nel settore dell’interior design esiste un know-how che soltanto i professionisti possono vantare, allo stesso modo nel digital marketing vi sono competenze uniche che solamente un consulente esperto o un’agenzia specializzata è in grado di offrirti. Questa premessa è fondamentale per aiutarti a comprendere che la tua attività di vendita di arredamento online potrebbe rivelarsi di maggiore successo con il supporto di un professionista del web.

Quelli che seguono solo alcuni punti fermi che ti permetteranno di cominciare a dare forma al tuo progetto di negozio virtuale.

La prima cosa che dovrai considerare è quanto, nel mercato in cui hai deciso di operare, è presente la penetrazione dell’ecommerce. Ricorda sempre che, se in una determinata zona geografica potrai offrire ai tuoi clienti anche una sede fisica a supporto della vendita online, tanto più il tuo business virtuale si allontanerà dal tuo showroom, tanto più dovrai essere in grado di persuadere i tuoi utenti ad acquistare un prodotto che non possono toccare con mano.

Il secondo consiglio strategico per l’apertura di un ecommerce di arredamento riguarda la sinergia dei tanti strumenti a disposizione del digital marketing: il tuo negozio online funzionerà infatti meglio se sarà supportato in modo intelligente da altri canali di promozione pensati per generare vendite sul web. Tra questi, ad esempio, figurano le DEM – considerate da un grosso player di settore come Gruppo Natuzzi uno degli strumenti di maggiore successo nell’ecommerce, perché in grado di colpire direttamente il pubblico di riferimento.

Non solo: il tuo negozio online sarà aiutato a crescere anche da tutte quelle attività di posizionamento organico che prendono il nome di SEO, e dalle azioni di brand reputation e brand awareness sui social network, cosiddette Social Media Strategy e Social Media Management.

Il SEM, infine, ti permetterà di ottimizzare la presenza del tuo ecommerce di arredamento sui motori di ricerca come Google anche attraverso azioni non organiche, ma a pagamento. Questo tipo di attività sarà particolarmente funzionale nella primissima fase di vita del tuo negozio virtuale, quando Google non avrà ancora avuto la possibilità né il tempo di posizionarti in modo naturale tra i primi risultati delle sue ricerche.

Andranno poi fatte tutte le dovute considerazioni geografiche: come puoi bene immaginare, le performance sulle attività di web marketing mutano in modo anche considerevole a seconda dei Paesi. Ogni nazione è in grado di generare lead in modo diverso e offrire una redemption tutta sua, sempre in base ai vari strumenti che vengono utilizzati. Nello specifico, possiamo sostenere con certezza che alcune strategie che si rivelano ottimali per l’Italia potrebbero essere fallimentari per l’Inghilterra; alcuni metodi considerati di successo in Germania non funzioneranno invece in Giappone. Pertanto, anche in questo caso è opportuno un attento studio dei mercati online sui quali intendi operare e il supporto di un professionista che possa illuminarti in merito alle migliori strategie da attuare in funzione della geolocalizzazione della tua attività.

Queste indagini preliminari sono importanti quanto e più dell’apertura pratica del tuo negozio online, perché ti permetteranno di ottimizzare tempi, costi, azioni, dando vita a una strategia con un potenziale di successo più ampio.

Ricorda infine che un cambiamento della tua mentalità imprenditoriale ti sarà di assoluto e indispensabile aiuto per ampliare il tuo business a un mondo tanto importante e tanto particolare come quello della rete.

Sei pronto a creare un’attività imprenditoriale davvero al passo con i tempi?

Come accogliere un cliente nel tuo negozio di arredamento

Il settore dell’arredamento si è molto modificato nel corso degli ultimi anni. L’avvento di internet ha condizionato in modo molto profondo le percezioni del pubblico in termini di prezzi e qualità dei prodotti: l’utente, avendo a disposizione uno strumento estremamente potente, ha rapidamente imparato a sfruttarlo per ottenere in modo immediato informazioni che, un tempo, sarebbero state appannaggio esclusivo del professionista.

Il tuo negozio di arredamento, oggi, dovrà quindi necessariamente cambiare e soddisfare le richieste e i desideri di un mercato e di un cliente (acquisito o potenziale) assai diverso da quello che eri abituato a conoscere fino a qualche anno fa. Il cliente del nuovo millennio ha un potere d’acquisto radicalmente condizionato dalle informazioni sui prodotti che è in grado di acquisire grazie alla rete, e il tuo negozio di arredamento dovrà adeguarsi di conseguenza.

come accogliere un cliente in un negozio di arredamentoSai bene che il mercato in cui operi è profondamente cambiato nel corso degli ultimi dieci, quindici anni, e non soltanto a causa di una accresciuta cultura digitale del pubblico: a contribuire a rendere più difficoltoso il tuo lavoro hanno pensato gli operatori low-cost della grande distribuzione, la crisi economica e i negozi online.

Nessuno – o quasi – è stato immune ai contraccolpi causati da questi grandi cambiamenti: aree territoriali tradizionalmente celebri e rinomate per la loro produzione di arredamenti hanno visto le vendite calare in modo vertiginoso, e un numero sempre minore di clienti potenziali varcare la soglia dei loro showroom.

Alla luce di questa premessa, cosa è necessario fare per adeguare il tuo negozio di arredamento all’era digitale? Come puoi rendere il tuo negozio di arredamento davvero al passo con i tempi?

Alla radice sta senza dubbio un profondo cambio di mentalità, che si concretizza poi con una serie di azioni pratiche che modificheranno sia il tuo modo di lavorare che la percezione che i tuoi clienti acquisiti e potenziali hanno di te.

La prima cosa da fare è quindi imparare ad accogliere in modo nuovo i clienti che varcano la soglia del tuo negozio di arredamento.

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Accogliere il cliente del nuovo millennio nel tuo negozio di mobili

Accogliere i clienti nel modo giusto all’interno del tuo negozio di mobili significa fare sentire a proprio agio i nuovi arrivati e fidelizzare gli utenti già acquisiti. Di fatto, in questa semplice azione si nasconde una mentalità imprenditoriale diversa, capace di tenere in considerazione il mutare dei desideri e delle aspettative del pubblico, fornendogli nuovi stimoli e un valore aggiunto che non può trovare da nessun’altra parte.

  • Prima regola: pazienza, e capacità di cogliere tutte le sfumature dei tuoi clienti – che dovranno essere osservati con occhi nuovi. Solo così potrai interpretare i loro desideri e bisogni: se sarai un buon osservatore, potrai offrire loro delle risposte prima ancora che vengano poste delle domande.
  • Seconda regola: creare un ambiente assolutamente accogliente, anche modificando l’aspetto del tuo showroom attuale. Non dimenticare mai che il tuo consumatore ha bisogno di provare emozioni – e questa è una regola che rimane valida e attuale a prescindere dal prodotto che dovrà acquistare. Il quid di un oggetto lo rende più che un semplice prodotto: lo trasforma in un’esperienza.
  • Terza regola: tutto è più veloce di un tempo. L’aspetto del tuo showroom è uguale da molti anni? La medesima tipologia di oggetti è collocata nelle stesse aree ormai da mesi? Ebbene, valuta la possibilità di dedicarti periodicamente a un restyling degli ambienti e della loro collocazione nello spazio, perché i tuoi consumatori sono sempre alla ricerca di nuove esperienze. Anche per un negozio di mobili, rimanere im-mobile sarebbe un grande errore. Al contrario, il cliente che ti vede impegnato a rinnovare con costanza sia la tua immagine che gli stimoli che vuoi garantire ai tuoi utenti sa che sei un professionista dinamico e al passo con i tempi.
  • Quarta regola: tieni sempre presente che l’arredamento del tuo negozio di mobili non serve solamente a mostrare ai tuoi visitatori la qualità dei tuoi prodotti, ma anche a comunicare loro un messaggio: chi sei tu? Quali sono i punti di forza del tuo marchio? Perché dovrebbero scegliere il tuo negozio invece che quello dei tuoi concorrenti? Cosa puoi dar ai tuoi consumatori che i tuoi competitor non offrano già?
  • Quinta regola: ricorda che la visita a un negozio di arredamento deve essere un’esperienza sensoriale.

La vista: qual è la prima cosa che i tuoi clienti vedono quando varcano la soglia del tuo showroom? Com’è l’illuminazione degli ambienti e delle tue vetrine? Sei in grado di sedurre il pubblico che si trova ancora all’esterno dei locali, invitandolo ad entrare? E, quando un potenziale cliente entra nel negozio, i punti luce sono posizionati in modo strategico così da illuminare al meglio i dettagli unici dei tuoi arredi?

L’udito: quali sono i suoni e i rumori che gli utenti sentono quando si trovano nel tuo showroom? Hai considerato la possibilità di accoglierli con una musica soffusa e rilassante, invece che sintonizzando il tuo impianto su una stazione radio a volume troppo alto o abbandonandoli a un desolante silenzio?

L’olfatto e il gusto: accogli i visitatori del tuo negozio di arredamento con un diffusore di essenze profumate, offri loro un caffè o una caramella. Li aiuterai a sentirsi immediatamente a loro agio, offrirai loro la giusta impressione di essere trattati con il dovuto garbo – una caratteristica, oggi, troppo spesso sottovalutata e sostituita sfortunatamente da fretta e sbrigatività. Presta attenzione alla temperatura all’interno dello showroom: deve essere gradevole, né troppo fresca, né troppo calda. Non provocare alcuno shock termico ai tuoi visitatori.

Il tatto: permetti ai tuoi visitatori di toccare con mano la qualità dei tuoi mobili. Invitali a sfiorarne le superfici, a percepirne la sensazione di eccellenza sotto la punta delle dita. Falli accomodare per qualche istante sulle poltrone, sui divani, sui letti, offri loro le suggestioni che cercano, ricorda loro l’importanza del rapporto umano e della comunicazione diretta. E, naturalmente, parla con loro.

L’importanza di ricordare che tutto cambia

L’acquisto, oggi, non è semplicemente un’azione meccanica, quanto piuttosto un processo esperienziale ed emozionale. Tutto cambia nel corso del tempo: non soltanto i trend di settore, i prezzi e i desideri del cliente, ma anche il modo in cui il cliente si approccia ai prodotti. È quindi inevitabile che anche tu, proprietario di un negozio di arredamento, debba cambiare a tua volta.

Acquisirai i tuoi clienti non soltanto per i prodotti che esponi, ma anche per l’ambientazione e l’emozione che saprai creare nel corso della fase d’acquisto. Per questo è assolutamente fondamentale che tu sappia dare vita una vera e propria relazione con il visitatore sin dal momento in cui questi entra in negozio. A partire da allora, dovrai imparare a interpretare e tradurre le sue esigenze, ossia leggere il suo “sentiment”.

Una curiosità per te: tra i comportamenti valutati come altamente sgradevoli dai consumatori figurano i seguenti. Noterai che tutti riguardano l’accoglienza in negozio:

  • Il gestore passa accanto al cliente senza salutarlo, senza sorridergli, senza guardarlo. Risultato? Il cliente si sente inopportuno
  • Il gestore del negozio continua a svolgere le proprie attività, senza neppure alzare la testa verso il cliente. Risultato? Il cliente si sente invisibile
  • Il gestore guarda il cliente con fastidio perché la sua presenza lo distrae da quello che stava facendo. Risultato? Il cliente si sente fuori posto

È così che vuoi far sentire i tuoi visitatori? Inopportuni, invisibili, fuori posto? Queste tristi esperienze non porteranno a un acquisto nel tuo negozio, né tantomeno a un’esperienza commerciale piacevole. Alla base di un’accoglienza professionale – soprattutto in uno showroom di arredamento, che va a toccare importanti corde emotive nel visitatore – vi è invece la consapevolezza che il cliente non è un fastidio, ma il fine della tua attività.

 

 

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SEO e SEM per gli e-commerce

Quanto sono importanti SEO e SEM nello sviluppo degli e-commerce?

Negli ultimi anni il mercato degli e-commerce si è andato riempiendo di attori e riuscire a emergere diventa ogni giorno sempre più difficile. Per riuscire ad emergere e a distinguersi ci sono due strumenti chiamati SEO e SEM di fondamentale importanza.

 

Il Search Engine Marketing (SEM) è un tipo di marketing legato ai motori di ricerca e comprende tutte quelle attività volte a generare traffico verso un determinato sito. Oggi si utilizza questa espressione per indicare principalmente ricerche a pagamento su Google (es. annunci sponsorizzzati e campagne display), in opposizione al Search Engine Optimisation (SEO), termine con il quale si identifica l’attività di posizionamento naturale sui motori di ricerca.

 

In realtà SEO e SEM risultano essere strategie complementari nella sposnorizzazione sul web di un nuovo e-commerce, motivo per cui si raccomanda di adottarle entrambe: inizialmente è preferibile investire più nel SEM, poiché per le aziende nate di recente questo accelera la Brand Awareness, ma contestualmente occorre mettere in atto una strategia SEO che richiede invece più tempo per dare i suoi frutti.

 

Nel dettaglio la SEM consentirà di:

– apparire in prima posizione su Google con annunci sponsorizzati aumentando i contatti utili

– apparire con banner dedicati nella rete display Google aumentando la brand awareness

– inseguire gli utenti che visitano il tuo sito con banner realizzato ad hoc facendo crescere le conversioni

 

Nel dettaglio la SEO consentirà di:

– impostare una strategia di parole chiave per cui apparire nelle prime pagine dei motori di ricerca

– intercettare gli utenti in modo naturale mentre eseguono ricerche di loro interesse

 

Per la riuscita di un e-commerce dunque è fondamentale utilizzare entrambi questi strumenti.