18 Gennaio 2017

C’è chi li chiama “negozi del terzo millennio” per la loro incredibile capacità di coniugare strategie di marketing tradizionale – e super evoluto – a un’innata abilità di coinvolgere l’utente nello spazio, trasformato in un vero e proprio strumento promozionale.

I negozi più innovativi del mondo hanno anche un’altra caratteristica in comune: l’aver superato il digital divide o l’averlo saputo navigare a loro vantaggio.

Quello del digital divide è un concetto che vale la pena spiegare: negli ultimi anni, è diventato chiaro a livello globale che le preferenze digitali degli utenti hanno un impatto notevole sulle loro preferenze di acquisto. Nello specifico, possiamo dire che i device digitali (computer, smartphone, tablet) condizionano in modo netto le scelte dei consumatori.

Come l’influenza digitale condiziona i punti vendita tradizionali

La tecnologia digitale e il facile accesso alle informazioni sulla rete non influisce solamente sugli acquisti online, ma ha un impatto molto più ampio che va ad intaccare anche le vendite tradizionali e i comportamenti nei negozi. Questo concept prende il nome di “influenza digitale”.

Ebbene, le aziende che hanno saputo ridurre il digital divide e navigare in modo positivo l’influenza digitale dei loro clienti e potenziali tali sono quelle che hanno dato vita ai negozi e agli showroom oggi considerati più innovativi ed efficaci. La crescita irrefrenabile della digital communication va quindi di pari passo con l’evoluzione dei negozi fisici e degli showroom, e si stima che nell’arco di alcuni anni si raggiungerà un livello di connessione del 100% per tutti i negozi fisici dei Paesi più sviluppati.

In conclusione, possiamo asserire che le influenze digitali nel comportamento dei consumatori fanno sì che il cliente possa costruirsi su misura la modalità con cui acquistare un prodotto o un servizio. Proprio per questa ragione, i negozi fisici dovranno essere in grado di comprendere questo cambiamento nell’attitudine all’acquisto e, di conseguenza, rispondere alle nuove necessità dei loro clienti.

Non va quindi mai sottovalutato il desiderio sempre più forte del consumatore di incorporare il digitale nelle sue attività di shopping tradizionale!

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Quali sono i dieci negozi più innovativi del mondo

Entrando nell’aspetto pratico di questo articolo, la webzine EconomyUp ha qualche tempo fa stilato una lista che racchiude i dieci shop tradizionali considerati più evoluti e innovativi a livello planetario. Scopriamo insieme quali sono.

  1. Acuitis: si tratta di una catena di negozi francese specializzata nella vendita di prodotti per la vista e per l’udito. Una strategia commerciale precisa e verticalizzata su specifici utenti che, già da sola, è garanzia di successo, implementata da un nuovo format basato sull’inevitabile assestarsi della demografia mondiale. Le persone invecchiano, con gli anni i loro bisogni si modificano, e possono essere soddisfatti soltanto attraverso nuove formule di marketing. Acuitis ha così dato vita al cosiddetto Aging Retail, e i risultati sono impressionanti.
  2. Warby: si tratta di un retail di alta gamma dedicato alla vendita di occhiali. Nato inizialmente come shop esclusivamente online, ha deciso di farsi strada tra i negozi fisici con una location unica e originale, un autobus-negozio in stile vintage. Di fatto, Warby gira per tutti gli Stati Uniti e porta i suoi prodotti ai consumatori, anziché attendere che i clienti arrivino allo shop. Annientando completamente il digital divide, Warby permette inoltre di monitorare lo spostamento del suo shop itinerante direttamente online.
  3. Leclerc: nel 2014 questo brand ha dato vita a un nuovo format all’interno di un centro commerciale di So Ouest. Specializzato in vini e nella verticalizzazione della sua offerta, offre prodotti davvero per tutte le tasche, se si considera che il suo vino più economico costa circa 2 euro e quello più caro oltre 7000. Lo shop di Leclerc è una vera e propria cantina, nella quale gli avventori non si limitano a osservare i vini, ma possono anche partecipare ad eventi enogastronomici e scegliere il prodotto che fa al caso loro con l’aiuto di un sommelier. Dettaglio non da poco: l’esperto di vini è a disposizione del cliente a prescindere dal budget a sua disposizione.
  4. Angry Birds: nato come un videogame che è riuscito, pur nella sua semplicità assoluta, a far impazzire il mondo intero, il brand si è trasformato in qualcosa di meno virtuale e più concreto all’aeroporto di Doha, nel Qatar. Angry Birds compare come corner retail in diversi aeroporti del mondo, dopo la prima, trionfale installazione nella nativa Helsinki. Ovviamente non offre soltanto la possibilità di giocare, ma anche di acquistare pupazzi e accessori. Comarketing perfetto.
  5. Etnia: questa catena spagnola di prodotti destinati alla bellezza ha fatto della multisensorialità il suo cavallo di battaglia. Nei suoi shop non soltanto offre la vastissima gamma dei suoi prodotti, ma ha installato veri e propri “tavoli sensoriali” che, attraverso una selezione digitale, permettono di selezionare e combinare tra loro diverse fragranze e profumi. Il tutto mentre uno screen interattivo illustra le caratteristiche e la composizione del prodotto.
  6. Arcimbo: questo brand gourmet firmato Auchan offre prodotti freschi nel settore food e si basa sul concetto di “drive”. In Francia, dove gli shop sono presenti da qualche anno, il successo è strepitoso: il sistema drive permette infatti l’ordine online della merce e il suo ritiro in magazzino (o consegna a domicilio) e, se teniamo conto che ben il 20% dei francesi lo utilizza, è facile comprendere come la digital influence sia stata sfruttata ad assoluto vantaggio del negozio.
  7. Granmarkt13: un pout-pourri di prodotti e servizi per questo marchio belga che è, al contempo, negozio, ristorante, appartamento e galleria d’arte. Dal pianterreno al terzo piano promette un’esperienza unica e totalizzante ai suoi visitatori: il ristorante offre solo piatti biologici e a chilometro zero, la boutique esclusivamente capi d’haute couture, di design e da collezione; l’appartamento è presentato come se fosse la location privata di qualcuno e prevede la possibilità di alloggio, e la galleria d’arte espone mostre ed eventi esclusivi.
  8. DM: si tratta di una catena di prodotti di bellezza tedesca caratterizzata da uno studio capillare della location. Per le clienti, l’esperienza in negozio deve essere positiva a 360 gradi: DM offre quindi pulsanti per aprire nuove casse nel caso di code troppo lunghe, lenti di ingrandimento installate sui carrelli per facilitare la lettura delle etichette, spazio prova per i neofiti del make up e aree di cambio pannolini per le mamme che, come ogni donna, vogliono sentirsi bellissime.
  9. Burberry: un marchio ben noto, presente sul mercato da decenni, che ha saputo cavalcare l’onda dei nuovi trend d’acquisto realizzando punti vendita tra i più evoluti al mondo. A Londra, in Regent Street, all’interno di un edificio del 1820 Burberry ha voluto dare vita a un negozio tra i più tecnologicamente avanzati mai concepiti. Di fatto, chi visita lo shop ha la sensazione di trovarsi all’interno del sito web del brand: galleria digitale, 100 schermi che interagiscono con il consumatore, 500 altoparlanti, comunicazione emotiva dall’inizio alla fine. L’esperienza di acquisto è totalmente personalizzata, persa tra mondo virtuale e mondo reale. I clienti apprezzano, e comprano.
  10. 4Food: un fast food con prodotti di alta qualità, ma non è questo il suo cavallo di battaglia. Questo diner newyorkese specializzato in hamburger offre molto di più ai consumatori: un’infinità di tipi di pane, di carne e di salse che dà vita a 140 milioni di combinazioni possibili per il pasto. Non solo: ai clienti che saranno in grado di creare una nuova combinazione viene offerta la possibilità di brandizzare il panino con il loro nome, condividere il risultato sui social network grazie ai device digitali presenti nel locale e guadagnare sconti ogni volta che qualcuno lo ordina.
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