TikTok: come creare una strategia vincente
TikTok ha ormai superato la fase del “fenomeno passeggero” per diventare un canale consolidato nel panorama del marketing digitale. A renderlo particolarmente interessante per le PMI sono tre elementi chiave: accessibilità, visibilità organica engagement reale.
Numericamente parlando, la piattaforma continua a crescere in termini di utenti attivi, con una base sempre più diversificata che affianca alla Gen Z anche Millennials e Gen X, dimostrandosi uno strumento efficace per target differenti. E il suo ormai noto formato video breve ben si adatta alle esigenze delle imprese: richiede investimenti contenuti, permette produzioni agili e offre una resa immediata in termini di attenzione e memorabilità.
Tuttavia il vero punto di forza di questo social network è l’algoritmo: TikTok non privilegia i brand più grandi o i profili con milioni di follower, ma i contenuti che riescono a coinvolgere davvero. Ciò significa che anche una piccola realtà, se strategica e ben posizionata nella propria nicchia di riferimento, può ottenere risultati significativi in termini di reach, coinvolgimento e brand awareness.
Il primo passo di una social media strategy? Definire gli obiettivi
Prima ancora di girare il primo video, è essenziale chiedersi: cosa vogliamo ottenere da TikTok? Una strategia efficace parte sempre da obiettivi chiari e misurabili, perché ogni scelta - dai contenuti al tone of voice - dipende da questa direzione iniziale. Le PMI possono ambire a diversi traguardi: aumentare la brand awareness, generare engagement, stimolare conversioni o lavorare sulla fidelizzazione (brand loyalty). Ciascuno di questi obiettivi richiede linguaggio, tipo di contenuto e metriche di riferimento diverse.- Per la brand awareness funzionano format narrativi, challenge o video informativi che raccontano il brand in modo creativo.
- Se l’obiettivo è l’engagement, meglio puntare su trend, contenuti interattivi e format che stimolino like, commenti o duetti.
- Le conversioni possono essere supportate da video con call to action chiare, codici promo e collaborazioni con creator rilevanti.
- La brand loyalty si costruisce mostrando il dietro le quinte, la quotidianità, o rispondendo ai commenti con video personalizzati.
Conoscere e segmentare il proprio pubblico ideale
Una strategia TikTok efficace parla con precisione a chi può davvero diventare cliente, brand ambassador o parte attiva della community. Conoscere il proprio pubblico ideale significa capire chi sono le persone che vogliamo coinvolgere, cosa considerano interessante, come comunicano e soprattutto perché dovrebbero seguirci.L’analisi demografica: chi usa TikTok oggi
Abbiamo accennato al fatto che, nel 2025, TikTok non è più il regno esclusivo della Gen Z. Cresce l’uso da parte di Millennials e giovani Gen X, con una forte presenza femminile e un aumento di content creator professionali anche nel mondo B2B. Siamo quindi di fronte a uno spazio interessante non solo per brand giovani e informali, ma anche per aziende strutturate che vogliono aggiornare il proprio linguaggio.Interessi, passioni e linguaggi h3
TikTok è organizzato in micro-community basate su interessi: #BookTok, #BizTok, #CleanTok, solo per citarne alcune. Comprendere dove si posiziona il proprio brand in questo ecosistema aiuta a intercettare conversazioni rilevanti, farsi largo con contenuti coerenti e instaurare legami autentici.TikTok Analytics e Ads Manager
Alle PMI che hanno un account Business, TikTok mette a disposizione dati utilissimi: età media, genere, provenienza geografica, orari di attività, video più visti e tipo di interazione. Attraverso TikTok Ads Manager è possibile stimare la dimensione del target, esplorare segmenti in base agli interessi e testare contenuti diversi in modo strutturato.Micro-nicchie e comunità specifiche
Lavorare su community piccole ma ben definite è una delle strategie più efficaci, perché è in esse che i contenuti autentici trovano il terreno più fertile. Coinvolgere creator che parlano già a queste nicchie permette di contribuire a dialoghi già attivi, riducendo i generalismi e aumentando l’affinità. La segmentazione precisa è quindi uno dei principali motori dell’engagement su TikTok.Cosa pubblicare su TikTok? Formati, storytelling e trend
Una volta definiti obiettivi e pubblico, arriva la domanda cruciale: che tipo di contenuti funzionano davvero su TikTok? La risposta non sta tanto nella spettacolarità, quanto nell’autenticità e nella coerenza con il proprio brand. TikTok è infatti una piattaforma dove l’impatto nasce spesso da idee semplici, ben eseguite e capaci di connettersi con le emozioni o le abitudini quotidiane del pubblico. Le piccole e medie imprese possono ottenere risultati concreti con contenuti rapidi da realizzare e vicini alla propria realtà. Alcuni format particolarmente efficaci includono:- Tutorial e how-to: spiegazioni pratiche su come usare un prodotto o risolvere un problema.
- Dietro le quinte: mostrare la produzione, la quotidianità del team o l’allestimento di uno stand.
- Microstorie: racconti brevi ed emozionali legati al brand, a un cliente o a un successo raggiunto.
- FAQ video: risposte alle domande frequenti, con un tono diretto e umano.
- Recensioni e unboxing: con creator o direttamente con il team aziendale.
Storytelling autentico e human-centric
Lo ribadiamo nuovamente: i contenuti che funzionano su TikTok devono essere veri, perché raccontare la propria storia, mostrare il team al lavoro, condividere anche gli imprevisti o le difficoltà crea connessione. Le PMI hanno il vantaggio di poter parlare con una voce personale, lontana dal linguaggio istituzionale dei grandi brand: è proprio questo che genera fiducia.Come partecipare (bene) a challenge e trend virali
Le tendenze cambiano rapidamente, ma partecipare ai trend del momento (quando coerenti con il brand) può dare un notevole boost alla visibilità. Il segreto è adattare il trend al proprio tono di voce e contesto. Meglio quindi evitare l’effetto “forzato” e puntare su una partecipazione ironica, originale o educativa. Anche creare una propria challenge, se ben costruita, può essere un’opportunità.Esempi di format per prodotti, servizi e team
- Un brand di cosmetici può mostrare i “prima e dopo” con consigli rapidi di applicazione.
- Un’impresa edile può raccontare in time-lapse l’avanzamento di un cantiere.
- Un fornitore di servizi digitali può sfruttare animazioni o video in stile “Did you know?” per spiegare i vantaggi di una soluzione software.
- Un team interno può creare mini rubriche con volti aziendali che rispondono alle domande degli utenti o svelano curiosità dal backoffice.
Collaborare con content creator e microinfluencer: strategia e vantaggi
Ad oggi, i microinfluencer rientrano senza dubbio tra le risorse più preziose per le PMI su TikTok. Hanno un pubblico fidelizzato, parlano la lingua della community e garantiscono contenuti autentici, spesso persino più efficaci in termini di engagement rispetto a quelli delle celebrity digitali. La collaborazione con i content creator giusti può quindi trasformare un brand locale in una voce autorevole all’interno di una nicchia specifica. Con un seguito tra i 10.000 e i 100.000 follower, i microinfluencer offrono una relazione più diretta e personale con il pubblico, che si traduce in tassi di coinvolgimento più alti. Sono indicati per campagne genuine, localizzate e adatte a budget contenuti. Per le PMI, rappresentano un investimento accessibile e ad alto potenziale. Attenzione, però: non tutti i profili seguiti su TikTok sono influencer. I content creator sono professionisti della narrazione visiva, capaci di trasformare un prodotto o un'idea in un contenuto virale senza apparire forzati. Gli influencer puntano invece più sull’autorità e sul prestigio del proprio profilo. Le PMI dovrebbero cercare creator capaci di raccontare il brand in modo creativo e credibile, più che disponibili a “prestare il volto” a una campagna. Per selezionare i partner giusti per un brand, guardare il numero di follower non è sufficiente. È importante valutare anche:- La coerenza tra i contenuti del creator e i valori di marca.
- Il tone of voice usato nei video e nei commenti.
- L’engagement medio (like, commenti, salvataggi).
- La reattività e la disponibilità alla collaborazione.
Il modello della Brand Fusion: relazioni locali, messaggi autentici
Nel 2025, TikTok premia anche la cosiddetta Brand Fusion: un approccio in cui le aziende collaborano con diversi creator locali per radicare il messaggio all’interno di community reali. L’obiettivo è in questo caso creare connessioni reali con pubblici specifici. In pratica, il contrario delle campagne massificate: più empatia, meno retorica.Community first: costruire un pubblico reale e attivo
Su TikTok, avere follower non equivale ad avere una community. La differenza sta nella qualità della relazione: una strategia vincente punta a creare connessioni autentiche, non numeri privi di alcun significato. Per le PMI, questo approccio è fondamentale, poiché ogni interazione può trasformarsi in fiducia, passaparola o conversione. L’algoritmo di TikTok valorizza i contenuti che generano interazioni reali: commenti, salvataggi, condivisioni. Un pubblico coinvolto è più propenso a seguire il brand nel tempo, suggerirlo ad altri e interagire in modo costruttivo. Rispondere ai commenti con altri video, citare gli utenti, fare domande dirette o creare contenuti a partire dai feedback ricevuti sono tutte tecniche che fanno sentire la community ascoltata. Il comment marketing trasforma l’interazione in contenuto e rende il profilo vivo, partecipativo, memorabile. In tal senso, sconsigliamo quindi l’acquisto di pacchetti di follower perché si tratta, di fatto, di una scorciatoia che non porta valore: TikTok penalizza i profili con engagement incoerente rispetto alla base utenti, e un pubblico “finto” non interagisce, non compra e non parla del brand.Integrare TikTok in una strategia omnicanale
Utilizzato come punto di partenza di un’esperienza coerente che prosegue su altri canali, TikTok offre alle PMI la preziosa opportunità di rafforzare l’intera presenza digitale. Integrare TikTok in una strategia omnicanale significa aumentare l’efficacia di ogni contenuto, valorizzare l’investimento e guidare l’utente lungo un percorso chiaro. I contenuti TikTok possono essere adattati e rilanciati su Instagram Reels o YouTube Shorts, mantenendo vivo il messaggio su piattaforme diverse e raggiungendo nuovi segmenti di pubblico. Il traffico generato può poi essere indirizzato verso il sito aziendale per approfondimenti, contatto o acquisto, oppure verso una newsletter per costruire relazioni di lungo periodo. È tuttavia bene sottolineare che non bisogna duplicare i contenuti ovunque, ma adattarli al contesto: lo stesso video può avere un tono più tecnico su YouTube e uno più ironico su TikTok. L’importante è che stile visivo, messaggi chiave e call to action siano coerenti con l’identità del brand, perché soltanto in questo modo è possibile rafforzare riconoscibilità e fiducia. Ecco qualche esempio pratico di funnel che utilizza TikTok come touchpoint d’ingresso:- Un video virale su TikTok genera interesse → l’utente visita il profilo Instagram per vedere altri contenuti → clicca sul link in bio → atterra su una landing page con una promo riservata.
- Una serie di video informativi crea autorevolezza → l’utente si iscrive alla newsletter per ricevere una guida completa → il brand avvia una campagna e-mail personalizzata.
- Un contenuto TikTok mostra un prodotto in uso → viene rilanciato con codice sconto su altri canali → l’utente converte sul sito e riceve follow-up post vendita via e-mail.
Monitorare, adattare, migliorare: la strategia è dinamica
TikTok è una piattaforma in evoluzione. Le abitudini del pubblico cambiano, i trend si susseguono rapidamente e l’algoritmo si aggiorna costantemente. Per questo, una strategia efficace non può essere statica: va monitorata, letta e riadattata con regolarità. Oltre al numero di follower, le metriche davvero utili da tenere sotto controllo sono:- Reach e copertura organica dei video.
- Watch time medio: per quanto tempo gli utenti guardano un contenuto.
- Engagement rate: rapporto tra interazioni e visualizzazioni.
- Follower quality: crescita reale e interazioni coerenti nel tempo.
Bonus: gli errori comuni da evitare su TikTok
Anche con buoni contenuti e buone intenzioni, ci sono scelte che possono compromettere i risultati. Ecco gli errori più comuni da evitare, soprattutto per chi gestisce un profilo aziendale.- Postare senza una strategia o un calendario: l’improvvisazione può (forse) andare bene per un content creator, ma non per un brand. Senza una linea editoriale chiara, i contenuti risultano disordinati e faticano a costruire una narrazione coerente.
- Ignorare le dinamiche della piattaforma: TikTok non è un canale qualsiasi. Ignorare il suo linguaggio, le sue regole implicite o i suoi formati nativi significa parlare “fuori contesto” e perdere l’attenzione degli utenti.
- Usare linguaggi troppo promozionali: gli utenti scartano rapidamente i contenuti che sembrano spot pubblicitari. TikTok richiede un approccio narrativo, autentico e coinvolgente. Meglio spiegare, mostrare e raccontare, invece che cercare di vendere.
- Essere incoerenti con il proprio tono di voce: passare da un contenuto ironico a uno istituzionale senza una logica confonde l’utente. Il tone of voice deve essere chiaro, riconoscibile e coerente con l’identità aziendale.
- Copiare i trend senza personalizzarli: seguire un trend solo perché “va di moda” senza adattarlo alla propria realtà rischia di risultare forzato. L’efficacia sta nell’interpretazione creativa, non nella replica.