Google rivoluziona le ricerche web e la SEO
Google è pronto a rivoluzionare la SEO e il modo di ricercare informazioni online. Il “continuous scrolling”, ossia lo scorrimento continuo, sta arrivando sulle ricerche Google effettuate da dispositivi mobili. È questa l’ultima novità della Grande G, che da qualche tempo a questa parte sta riprogettando la pagina dei risultati di ricerca da smartphone per assicurare agli utenti un’esperienza sempre più fluida, semplice da recepire e comoda da fruire.
Come cambia la pagina dei risultati di ricerca?
La SERP, ovvero la Search Engine Results Page (pagina dei risultati di ricerca), appare come un flusso di informazioni ininterrotto e stimolante alla navigazione dell'utente. Per intenderci, il tutto sarà simile al feed dei social network, con uno "scroll infinito". Il colosso di Mountain View, nel suo annuncio ufficiale, ha dichiarato “In Google, esploriamo sempre nuove strade per aiutare le persone a trovare ciò che stanno cercando in modo facile e veloce. All’inizio di quest’anno, abbiamo lanciato un restyling della pagina dei risultati di ricerca sui dispositivi mobili per un’esperienza più moderna, più semplice da consultare e navigare.” L’introduzione dello scorrimento continuo sembra seguire proprio questa logica strategica. Tra qualche tempo, ogni ricerca effettuata da device mobile non comporterà più il clic sulla pagina successiva, ma il caricamento automatico di ulteriori risultati una volta che l’utente raggiunge la parte inferiore di una pagina attraverso lo scroll.Come cambia la SEO e la ricerca di informazioni online?
Il principale vantaggio di questo cambiamento consiste in un maggiore comfort nell’analizzare i diversi risultati di una query, quasi certamente. Tuttavia, dal punto di vista di noi marketer, l’attenzione è puntata anche su altri fattori. Se consideriamo che uno dei fondamenti della SEO risiede nell’interesse che gli utenti manifestano nei confronti dei primissimi risultati in prima pagina, sarà interessante scoprire se il continuous scrolling sarà di vantaggio a chi si colloca nelle posizioni successive, finora relativamente nascoste e meno consultate. Potrebbe quindi cambiare l’approccio SEO, dal momento che piano piano (e per ora solo sui dispositivi mobile) si smetterà di fare riferimento a pagina 1, pagina 2, pagina 3 e via discorrendo? C’è chi pensa di sì e chi pensa di no. Al momento attuale è difficile fare pronostici precisi, se non altro perché le dinamiche di ricerca che guidano gli utenti non sono poi così meccaniche, né eccessivamente rigide e predeterminate. Pensa ad esempio agli Ads che si annidano nella parte bassa dei risultati da mobile, e che non prestano poi molta attenzione alla paginazione! Anche il comportamento della SERP non è facilmente pronosticabile, dal momento che questa non ritiene necessariamente che un risultato di qualità debba per forza trovarsi in prima pagina.Come evolve il comportamento degli utenti?
Sempre di più e a prescindere dal funzionamento degli algoritmi, gli specialisti della SEO dovranno comunque tenere presente che gli utenti della rete evolvono, cambiano, diventano sempre più smart.
Questo significa che non si limitano più a effettuare una ricerca e dare un’occhiata veloce ai primi cinque risultati su Google, ma confrontano, leggono, guardano, interagiscono – specialmente se devono prendere una decisione d’acquisto.
Rimangono dunque in qualche modo un passo avanti rispetto alle macchine e sono, almeno in parte, imprevedibili nei loro comportamenti.