7 Maggio 2019

Secondo gli esperti di marketing, il futuro del settore Food & Wine è sempre più digitale, e termini come Digital Food stanno sempre più diventando, assieme a eBusiness, parte dell’immaginario comune.

 

È ormai ben noto che diverse catene della grande distribuzione organizzata già consentono, grazie a sezioni ecommerce e app dedicate, di fare la spesa online e vedersela consegnata a casa nel giorno e nella fascia oraria preferita. Allo stesso modo, sono oggi capillari i piccoli shop online che propongono cibi bio o vegani, alimenti tradizionali e tipici, così come i birrifici ed enoteche artigianali.

Di eFood (o Digital Food) si è parlato esaustivamente nel corso dell’ultima edizione di Netcomm Focus, l’evento che si propone di promuovere occasioni di incontro tra le più rilevanti filiere che prendono parte alla ben nota Digital Transformation – una tendenza che ormai interessa trasversalmente tutte le imprese. In collaborazione con TuttoFood, Netcomm ha, a fine 2018, esplorato le nuove opportunità di settore sia in termini di Digital Retail che di logistica, così come di Delivery e Communication.

Sebbene il settore Food sia ancora considerato a basso tasso di penetrazione, il suo fattore di crescita è significativamente marcato nel settore digitale, tanto da aver superato il miliardo di euro di fatturato nel solo 2018 (per un’impennata pari al 34%).

Anche Google concorda sul fatto che il settore del Food&Wine, così come molti altri, sia ormai diventato per il consumatore finale una dimensione sempre più funzionale ed esperienziale. Mangiare è un’experience reale ma anche digitale, e il settore del Digital Food permette di unire comodità ed efficienza garantendo, al contempo, un’alta qualità di servizio. Specialmente considerato il fatto che le persone hanno vite sempre più frenetiche e che diminuiscono i tempi disponibili per andare al supermercato e cucinare, la tendenza a utilizzare cibi pronti e servizi di food delivery è destinata a crescere ulteriormente nel prossimo futuro.

Ad oggi, soltanto in Italia questo mercato ha un valore di 3.2 miliardi di euro, sebbene soltanto l’11% circa faccia riferimento a veri e propri servizi online. Ma è una tendenza destinata inevitabilmente a mutare.

Attualmente, la maggior parte degli ordini di Food&Wine da consegnare direttamente a destinazione interessa utenti ambosessi e che utilizzano prevalentemente dispositivi mobili. La rivoluzione data driven interessa però anche le attività, e sono sempre più sviluppati “ambienti” di nuova concezione come le cucine virtuali, che si limitano a preparare i cibi soltanto per consegnarli a domicilio, senza alcuna possibilità di consumazione on site.

Gli obiettivi che le attività di Food&Wine dovranno ora proporsi di raggiungere riguardano, essenzialmente, la Customer Experience – il che non è una sorpresa per chi lavora in ambito marketing. Colossi del settore alimentare come Barilla si stanno già muovendo in tal senso, con soluzioni come i temporary shop e le nuove ricette per i clienti, ormai raggiunti su più canali. Anche Danone segue questa tendenza e investe ora massivamente in campagne altamente interattive e ingaggianti come #Vitavera, a marchio Activia e caratterizzata da produzioni digitali native.

L’esperienza del food parte ora dalla mente del consumatore, con una sorta di stimolo neuronale che precede quello sensoriale effettivo. Ecco perché la customizzazione dell’esperienza, prima ancora che la dimensione dell’impresa, sarà il fattore capace davvero di fare la differenza.

Ma tornando per concludere alla spesa online, cosa comprano oggi i consumatori italiani nel settore Food&Grocery?

Nell’ordine, la spesa principale si orienta su:

  • Grocery (spesa da supermercato online): perché garantisce un risparmio di tempo e talvolta anche di denaro. Si focalizza prevalentemente su prodotti alimentari con una piccolissima percentuale di spesa dedicata a detersivi e prodotti per la casa. Tra i prodotti più acquistati figurano gli alimenti secchi, ma anche le bevande e i surgelati.
  • Enogastronomia (vino e prodotti tipici di qualità): si tratta in assoluto del segmento più maturo tra quelli proposti in versione digitale, tanto da garantire ormai una copertura territoriale nazionale. La particolarità risiede, come è facile intuire, nella ricercatezza dei prodotti proposti. Tra i più venduti figurano i prodotti tipici, le capsule per caffè, il vino, e più in generale i più raffinati prodotti Made in Italy.
  • Ristorazione online (piatti pronti a domicilio): come accennato, la consegna a casa di cibo pronto da consumare sta vivendo un momento d’oro. Il principale limite attuale è tuttavia rappresentato dalla territorialità circoscritta in cui sembra avere successo, che è per il momento limitata alle grandi metropoli come Milano, Roma e Torino. Di particolare gradimento per i consumatori sono, in questo caso, i concetti di varietà del menu disponibile, la qualità sempre più alta dei prodotti e la rapidità di consegna.

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