4 Giugno 2019

Quale differenza c’è tra il marketing inbound e outbound? Quali sono i vantaggi dell’uno e dell’altro e quali sono le metodiche per svilupparli?

In questo rapido articolo ti vogliamo fornire una panoramica generale che ti permetterà di comprendere meglio quanto distanti ma al contempo complementari siano queste tue metodiche di comunicazione, e per quale ragione la prima abbia decisamente superato la seconda, collocandosi in vetta agli approcci più evoluti in termini di marketing.

L’outbound marketing è ormai identificato quasi universalmente come marketing tradizionale, ed è l’unica modalità che le aziende mettevano in atto fino a qualche anno fa. Questa metodica comportava essenzialmente una comunicazione monodirezionale del brand verso il resto del mondo.

Il principale limite di questo approccio non soltanto risiedeva nel suo scarso rapporto investimento/beneficio, né nella trasversalità del bersaglio che si colpisce, molto generico, quanto piuttosto nella sua intrinseca caratteristica di forzare e imporre il proprio messaggio sull’audience. Non è un caso, infatti, che l’outbound marketing venga definito anche “marketing dell’interruzione”.

I limiti di questo approccio strategico sono naturalmente molto evidenti, e riguardano appunto l’interruzione dell’utente mentre questo sta facendo qualcos’altro, in modo indiscriminato e senza il suo consenso. Il classico esempio di outbound marketing che possiamo farti è quello dello spot televisivo che interrompe il tuo programma preferito.

Se però pensiamo all’outbound marketing oggi, e lo integriamo in una sinergia di strumenti e approcci più complessa e, per esempio, nella Marketing Automation, le sue tecniche possono essere “positivizzate” attraverso azioni mirate nei confronti di un pubblico che ha già mostrato un interesse reale verso il nostro prodotto o servizio, e che dunque sarà meglio disposto a ricevere il nostro messaggio pubblicitario.

In pratica, l’outbound marketing dà il meglio di sé soltanto quando opera in comunione con l’inbound marketing, poiché si tramuta in una occasione virtuosa per le aziende di cercare e creare una comunicazione con interlocutori già precedentemente profilati. In questo senso, dunque, il metodo si rivela corretto.

Per quanto riguarda l’inbound marketing, esso è ormai identificato come il marketing di nuova generazione, che non si focalizza su una comunicazione generale e a tappeto ma sulla produzione di contenuti di qualità in grado di attirare gli utenti verso uno specifico prodotto o servizio, perché il brand che lo propone riesce a fare leva sul soddisfacimento di un bisogno o sulla risoluzione di un problema attraverso l’offerta di risposte reali. In questo modo, la capacità di discriminare il target di riferimento derivata da una sua identificazione precisa riduce già a monte il margine di “disturbo” dell’utente, e dunque di errore da parte dell’impresa. Contestualmente, va da sé che aumenti anche il rapporto tra costo e beneficio.

In termini di metodo, l’inbound marketing è non un’azione ma un piano strategico composto da una serie di tattiche che operano in simultanea o in successione: dalla SEO al Content Marketing, dall’Email Marketing al Local Advertising, e via discorrendo.

Che l’inbound marketing sia esponenzialmente più efficace dell’outbound è ormai comprovato, ma naturalmente il principio è che la strategia venga studiata correttamente. Nel caso in cui questo si verifichi, ci troveremo di fronte ai principali vantaggi di questa metodologia di approccio, che ti presentiamo in breve:

  • È in grado di attrarre lead di maggiore qualità, ossia elimina in gran parte gli utenti casuali e si focalizza su quelli potenzialmente interessati
  • Facilita il processo di conversione, perché a un aumento di traffico verso i canali web dell’azienda corrisponde una maggiore propensione alla compilazione di form e risposte positive alle call to action
  • Permette la creazione di database di lead di alta qualità, in funzione proprio dello step precedente
  • Inquadra correttamente il lead e lo prepara all’acquisto, scaldandolo prima dell’azione di purchasing attraverso azioni di marketing mirate temporalmente e corrette dal punto di vista di contenuto e personalizzazione
  • Incrementa l’immagine del brand e la potenzia, grazie alla proposta di contenuti di qualità e al miglioramento del proprio servizio (un’offerta personalizzata è considerata migliore)
  • Crea una reale interazione con il cliente acquisito e potenziale, attraverso la strutturazione di percorsi di marketing completo che seguono l’utente dalla fase di conoscenza iniziale fino a quella di post-vendita e riacquisto

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