Intelligenza artificiale: fedele aiutante o fine della creatività?
Introduzione
Quello dell'intelligenza artificiale sembra essere, se non l'unico, uno dei più dibattuti temi dell'ultimo periodo.
Complice di questa grande diffusione del termine e dei vari servizi che si affidano a più o meno abili intelligenze artificiali, il grande successo ottenuto da Chat GPT, progetto sviluppato da Open AI che, in brevissimo tempo, si è guadagnato popolarità, ma anche critiche (come spesso accade in questi casi).
Prima di addentrarci in questo ginepraio di nomi, problematicità e tecnicismi, però, cerchiamo di capire di che cosa stiamo parlando.
Dopo aver chiarito che cosa si intende con AI, quali sono le più diffuse e di che cosa si occupano (o dicono di potersi occupare), cercheremo di capire se questi strumenti possono dirsi dei "partner creativi", oppure dei "killer creativi"... robot che prenderanno il posto di scrittori, musicisti, videomaker, illustratori, attori, speaker... lasciando tutti senza lavoro.
Cominciamo.
- Intelligenza artificiale: di che cosa si tratta?
- L'intelligenza artificiale, oggi
- Intelligenza Artificiale: creatività potenziata o concorrenza sleale?
- Intelligenze biologiche, al tuo servizio
Intelligenza artificiale: di che cosa si tratta?
Iniziamo dalla definizione (o meglio, dalle definizioni) di Intelligenza Artificiale.
Tra quelle reperite, condividiamo con voi quelle che, a nostro parere, meglio inquadrano la questione, mantenendola all'interno dei suoi confini accademici:
- «L'intelligenza artificiale è una disciplina appartenente all'informatica che studia i fondamenti teorici, le metodologie e le tecniche che consentono la progettazione di sistemi hardware e sistemi di programmi software capaci di fornire all'elaboratore elettronico prestazioni che, a un osservatore comune, sembrerebbero essere di pertinenza esclusiva dell'intelligenza umana.» (Marco Somalvico) – (Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Intelligenza_artificiale)
- «L'IA sfrutta computer e macchine per imitare le capacità decisionali e di risoluzione dei problemi della mente umana.» – (Fonte: https://www.ibm.com/it-it/topics/artificial-intelligence)
- «L’intelligenza artificiale (IA) è l’abilità di una macchina di mostrare capacità umane quali il ragionamento, l’apprendimento, la pianificazione e la creatività. L’intelligenza artificiale permette ai sistemi di capire il proprio ambiente, mettersi in relazione con quello che percepisce e risolvere problemi, e agire verso un obiettivo specifico. Il computer riceve i dati (già preparati o raccolti tramite sensori, come una videocamera), li processa e risponde. I sistemi di IA sono capaci di adattare il proprio comportamento analizzando gli effetti delle azioni precedenti e lavorando in autonomia.» – (Fonte: https://www.europarl.europa.eu/news/it/headlines/society/20200827STO85804/che-cos-e-l-intelligenza-artificiale-e-come-viene-usata)
Da queste definizioni si evince come, almeno per il momento, molti concordino su una definizione di AI intesa come "sistema in grado di imitare il ragionamento umano". Definizione che chiama in causa almeno due concetti importantissimi: quello di "umano" (stiamo progettando qualcosa che possa imitare noi umani e, pertanto, qualcosa che dovrà essere simile e noi); quello di "imitazione" (stiamo progettando qualcosa che "sembri" umano, qualcosa che imiti processi, senza necessariamente disporre di auto-coscienza e consapevolezza).
In realtà, la situazione è un po' più complessa di così, e il dibattito su che cosa sia (o debba essere) una AI è aperto, variegato e tutt'altro che concluso. Basti pensare che, dal punto di vista filosofico, è aperto e acceso il dibattito che vede contrapposte due tipologie di AI, definite "AI forte" e "AI debole":
- Nel caso della "weak AI" (intelligenza artificiale debole) si ipotizza una macchina programmata con regole ben definite che le consentano di comportarsi in modo intelligente. Sostanzialmente, una macchina che imita, simula l'intelligenza, la riproduce, ma senza avere consapevolezza di quello che sta facendo.
- Nel caso della "strong AI" (intelligenza artificiale forte), invece, vi è chi sostiene che sia possibile realizzare una macchina che agisca in modo intelligente perché cosciente di come realmente si comporta. Questa è la posizione di chi sostiene che le macchine potranno diventare (o siano già diventate) senzienti e auto-coscienti.
Approfondire l'argomento Intelligenza Artificiale
Per chi volesse approfondire ulteriormente, riportiamo qui sotto alcuni link a fonti e ad articoli dai quali vi consigliamo di cominciare quello che, se deciderete di intraprenderlo, si rivelerà un lungo e affascinante viaggio in territori ancora non del tutto esplorati!
- Ulteriori definizioni e approfondimenti sull'intelligenza artificiale:
- Accademici e teorici dell'intelligenza artificiale
- Intelligenza artificiale e coscienza
- Per chi vuole davvero entrare in qualcosa di complesso, possiamo suggerire il paper intitolato "Could a Large Language Model be Conscious?", di David J. Chalmers, disponibile (in formato PDF) al seguente link: https://philpapers.org/archive/CHACAL-3.pdf
- Consigliamo, inoltre, il lungo articolo presente su Enciclopædia Britannica, qui: https://www.britannica.com/technology/artificial-intelligence/Evolutionary-computing
L'Intelligenza Artificiale, oggi
A cosa servono i software progettati con Intelligenza Artificiale?
Sicuramente il termine intelligenza artificiale che vediamo circolare su blog e social è molto meno legato a ricerche accademiche e dibattiti filosofici e, per contro, molto più simile agli svariati servizi (software, tools, strumenti digitali) che, grazie all'uso di una AI possono svolgere uno o più compiti.
Le intelligenze artificiali delle quali sentiamo parlare nei Reel di Instagram e nei video su TikTok sono da intendersi, quindi, molto più vicine al loro "effetto", piuttosto che alla loro "essenza" di software alla ricerca dell'imitazione perfetta del ragionamento umano.
Non che non vi sia, dietro queste app e questi tool una ricerca di questo tipo, sia chiaro. Ma il concetto di AI divenuto mainstream è una versione espressa e concentrata della complessità e della difficoltà che il concetto di AI "pura" si porta appresso.
Pertanto, ora cercheremo di capire che cosa sono queste "AI" divenute popolari, che cosa sanno fare, e perché spaventano tanto alcuni creativi, portandoli sul punto di chiedersi: «Le intelligenze artificiali ci porteranno via il lavoro?».
Per rispondere alla domanda posta qui sopra, però, capiamo prima a cosa servono i software più popolari progettati con l’intelligenza artificiale .
Brevissima premessa: c'è molta più AI in giro di quanto non si pensi!
Premessa un po' più lunga: ci sono applicazioni, strumenti, software, elettrodomestici che, al loro interno, integrano una AI (o una sedicente tale), con lo scopo di automatizzare o ottimizzare processi. In alcuni casi, naturalmente, si dice che qualcosa è mosso da una AI solo per questioni di mero marketing, proprio perché in questo periodo il termine è divenuto pop e domina la discussione online e offline. In generale, però, teniamo presente che il nostro robot aspirapolvere, il frigorifero che ci avvisa quando il cibo è in scadenza, la lavatrice che riconosce i tessuti del bucato e adegua di conseguenza il tipo di lavaggio... sono tutte intelligenze artificiali. Solo che, forse, fanno "meno scena" di altre e, quindi, di queste non si parla più di tanto. Eppure, crediamo sia bene tenere a mente la loro esistenza e la loro "limitatezza", perché può ricordarci quanto, alla fine, una AI sia solo un software, estremamente complesso, che svolge un task. E nulla più. Almeno, per ora...
Ma veniamo alle AI più popolari, elenchiamole, e cerchiamo di capire di che cosa si occupano. Qui di seguito ne nominiamo alcune e, poi, al termine del paragrafo, forniamo qualche link per chi volesse scendere ancora più a fondo e addentrarsi sempre più in questo mondo popolato da amichevoli bot.
Chat GPT (by Open AI): ove tutto ebbe inizio
Chat GPT è un modello di elaborazione del linguaggio naturale basato su GPT, ovvero Generative Pre-trained Transformer, una tecnologia di deep learning sviluppata da OpenAI. Il modello Chat GPT è stato creato per simulare una conversazione con un essere umano, utilizzando l'elaborazione del linguaggio naturale per comprendere il contesto e generare risposte appropriate. Questo modello è stato sviluppato da OpenAI, un'organizzazione di ricerca nell'ambito dell'intelligenza artificiale fondata da Elon Musk, Sam Altman e altri imprenditori del settore. Chat GPT è stato presentato nel 2019 come parte di una serie di modelli di GPT sviluppati da OpenAI.
Oggi, Chat GPT viene utilizzato in una varietà di applicazioni, dalle chatbot alle risposte automatiche alle email. La sua capacità di elaborare il linguaggio naturale lo rende un'opzione convincente per migliorare l'esperienza del cliente e semplificare i processi aziendali. Non solo, oggi Chat GPT è il "motore" di tanti altri servizi che, grazie all'uso della API pubbliche possono sfruttare la potenza e le capacità di questo modello linguistico, per erogare servizi più specifici ai propri utenti.
In sintesi: Chat GPT è una AI in grado di recepire una richiesta da parte dell'utente e generare un output in formato testo.
Bard: la risposta di Google a Open AI
Bard è un'IA sviluppata da Google nel 2020 per la scrittura. La sua funzione principale è quella di aiutare gli utenti a scrivere testi di qualità, fornendo suggerimenti per migliorare la grammatica, lo stile e la struttura del testo.
Bard è stata creata da un team di ricercatori di Google, guidati da Andrew Dai. La sua tecnologia è basata sulle reti neurali, un approccio all'IA che si ispira alle connessioni neuronali del cervello umano.
L'obiettivo di Bard è quello di migliorare la qualità della scrittura online e di rendere la scrittura più accessibile a tutti. Con l'uso dell'IA, gli utenti possono scrivere testi di alta qualità in modo più efficiente e con meno sforzo, migliorando così la loro produttività.
Midjourney: generatore di immagini
Midjourney è un software basato sull'intelligenza artificiale che utilizza l'elaborazione del linguaggio naturale, il machine learning e il deep learning per generare immagini a partire da input testuali.
È stato lanciato nel luglio 2022 ed è stato creato da un team di sviluppatori di Midjourney, un laboratorio di ricerca fondato nel 2022, con l'obiettivo di cambiare il modo in cui le persone interagiscono con l'arte.
Per ottenere un'immagine, l'utente deve inserire degli input testuali chiamati prompt. Midjourney restituisce quattro immagini a partire da ogni prompt. Midjourney è stato utilizzato da artisti e interior designer, ma può essere utilizzato da chiunque voglia creare opere d'arte digitali.
Perplexity: il motore di ricerca con l'intelligenza artificiale
Perplexity AI è un motore di ricerca basato sull'intelligenza artificiale, che utilizza modelli di linguaggio per fornire risposte precise alle domande degli utenti. È stato creato nel 2022 da Srinivas, Denis Yarats, Johnny Ho e Andy Konwinski, ex membri di OpenAI, Meta, Quora, Bing e Databricks. Il suo obiettivo è quello di fornire risposte più complete e accurate rispetto ai motori di ricerca tradizionali, grazie alla sua capacità di citare le fonti delle informazioni fornite.
Perplexity AI utilizza il modello GPT-3 di OpenAI per la sua architettura. Inoltre, può essere utilizzato come chatbot grazie alla sua capacità di conversare con gli utenti tramite l'apprendimento automatico e l'elaborazione del linguaggio naturale.
Tra le sue funzionalità ci sono la generazione di riassunti istantanei, la possibilità di porre domande rapide dalla barra degli strumenti e la capacità di rispondere alle domande degli utenti in tempo reale.
Per approfondire: quali e quante AI esistono?
Se vi sentite pronti ad andare oltre il concetto di AI ed esplorare l’universo degli Agenti Autonomi, allora vi consigliamo di leggere questo articolo dedicato all’argomento:
https://www.melablog.it/chatgpt-e-superato-e-ce-gia-di-meglio-ecco-autogpt/
Qui di seguito, invece, riportiamo un elenco di AI suddiviso in base alle loro "capacità creative" (per la creazione di questo elenco abbiamo preso in considerazione le seguenti capacità creative: produzione testuale, produzione video, produzione di immagini, produzione di brani musicali).
Quali intelligenze artificiali esistono? Che cosa possono fare?
Elenchiamo di seguito un po’ di AI, divise per “capacità creative”. Ognuna ha il suo link e, se deciderete di cliccarci sopra… buon viaggio!
Intelligenze artificiali per la scrittura di testi
- Hypotenuse AI: è un assistente di scrittura che utilizza l'intelligenza artificiale per generare idee e contenuti.
- Copy.ai: è un software di copywriting che utilizza l'intelligenza artificiale per scrivere testi.
- Jarvis.ai: è un assistente di scrittura che utilizza l'intelligenza artificiale per creare contenuti.
Intelligenze artificiali per la produzione di immagini
- Stable Diffusion: utilizza l'intelligenza artificiale per generare opere d’arte.
- Midjourney: già citata in questo articolo, è una AI che produce immagini e fotografie.
- Bing: sì, perché anche il motore di ricerca di casa Microsoft ha integrato la potenza di Chat GPT, sia per la produzione di testi, sia per la.
- Dall E: prodotto dalla già citata OpenAI, questo software è capace di realizzare immagini a partire da prompt testuali.
Intelligenze artificiali per la produzione di video
- Lumen5: è un software che utilizza l'intelligenza artificiale per creare video a partire da testi.
- Synthesia: altro software che crea video da prompt. Con speaker ed effetti video.
Intelligenze artificiali per la produzione di musica
- AIVA: è un'AI che crea musica originale in base alle preferenze dell'utente.
- MusicLM: prodotto di casa Google che è in grado di produrre un brano musicale sulla base di una descrizione fornita dall’utente. Assolutamente affascinante, lo si può approfondire da questo link.
Intelligenza Artificiale: creatività potenziata o concorrenza sleale?
Come abbiamo già scritto, i software di AI sono molto diffusi e da molto tempo, in ambiti che, però, non hanno mai ottenuto la popolarità raggiunta dalle chat generative di Open AI e Google (per citare i due casi più eclatanti, ma sopra ne abbiamo menzionati altri, anche in ambiti diversi dalla produzione testuale).
Oggi, però, le capacità dell'IA hanno penetrato le industrie creative causando una significativa trasformazione. L'integrazione di software di intelligenza artificiale nel mondo creativo sta rapidamente stravolgendo ogni cosa, aprendo nuove possibilità, innestando tuttavia anche forti dubbi in chi si chiede se, un giorno, non vi sarà più spazio per gli artisti, perché faranno tutto i robot.
L'intelligenza artificiale: il miglior amico del creativo
Cerchiamo ora di capire in che modo è possibile adoperare i software di intelligenza artificiale come "acceleratori di creatività", o come "fedeli compagni".
Nel paragrafo successivo, invece, affronteremo tematiche quali il rischio per i posti di lavoro, le controverse questioni relative al diritto d'autore e al plagio, e altre tematiche strettamente connesse con la produzione automatica (rapidissima e incontrollata) di contenuti creativi.
Ma iniziamo dalle cose belle: l'intelligenza artificiale è il miglior amico dell'artista! Basta seguire queste semplici regole...
Datti un obiettivo chiaro
Anche se a volte sembra magia, l’intelligenza artificiale è uno strumento e, come tale, va utilizzato. Quindi, deve esserti chiaro che cosa vuoi, e devi sapere che cosa chiedere all’AI per ottenere risposte pertinenti.
Avere una visione di ciò che si vuole ottenere, infatti, rende più facile decidere che cosa si allinea con il risultato desiderato e che cosa, invece, ha bisogno di ulteriori manipolazioni.
Attua una collaborazione flessibile con l'AI
L'AI può essere un potente partner nel tuo processo creativo.
Usa l'AI come strumento per supportare le tue idee creative e spingere i tuoi limiti, ed immagina che sia una sorta di aiutante, con il quale è importante attuare un processo iterativo.
Lavora "insieme" all'intelligenza artificiale, per sviluppare le tue idee, perfezionarle, modificarle, rivederle. Non aspettarti che sia buona la prima, e non accontentarti del primo risultato ottenuto.
Sviluppa le tue abilità di "prompting"
Ovvero, allenati a creare dei "prompt" sempre più precisi e funzionali, capaci di farti ottenere esattamente quello che ti aspetti da una intelligenza artificiale.
Non hai idea di che cosa sia un prompt?
Un prompt è l'input che dai all'AI (ciò che le chiedi, le parole che usi per chiederglielo, il livello di dettaglio che raggiungi nel descrivere le tue richieste).
Sviluppare le proprie abilità di prompt engineering può fornire un maggiore controllo nel processo creativo, e consente di avere output sempre più vicini a quello che si ha in mente, riducendo così le iterazioni uomo-AI (delle quali parlavamo sopra) necessarie per passare dall'idea al risultato creativo.
Sperimenta e impara
Questo consiglio vale per tutto: dal tennis ai giochi di carte, dal marketing alla cucina. E l'intelligenza artificiale non fa eccezione, perché anch'essa, come ogni altro prodotto umano, è in costante evoluzione. Pertanto: sperimenta con diversi strumenti basati su AI, per trovare quello che funziona meglio per te. E se qualcosa non va come vuoi, sperimenta altrove... male non può fare!
L'intelligenza artificiale: il peggior nemico del creativo!
Ogni creativo deve prestare attenzione a quello che esce da una AI, perché gli errori e le imprecisioni sono sempre dietro l'angolo.
Le intelligenze artificiali a volte "inventano un po' troppo", creando output stralunati, commettendo imprecisioni, scrivendo vere e proprie bugie.
Qui di seguito vediamo un po' di best practices per "non farsi fregare" dalle AI...
Non fidarti mai soltanto delle Intelligenze Artificiali
Sebbene l'AI possa essere uno strumento potente nel processo creativo, è importante educarsi su come usarlo efficacemente. Una comprensione limitata delle limitazioni dell'AI può ostacolare la tua creatività ed efficienza. E, come abbiamo detto, non sempre dicono il vero (a volte sbagliano, a volte inventano, quindi... è sempre bene verificare che non stiano commettendo inesattezze).
Non sacrificare la creatività per l'efficienza
L'AI può aiutarti a risparmiare tempo e risorse, ma non dovrebbe andare a discapito della tua creatività. Non lasciarti tentare dall'usare l'AI per automatizzare interamente il processo creativo, la creatività e l'intuizione umana sono ancora cruciali per produrre un lavoro originale.
Non trascurare gli aspetti etici
L'AI solleva questioni etiche, come il pregiudizio e la privacy, che devono essere affrontate. Non ignorare questi problemi, piuttosto prendi provvedimenti per risolverli.
Anzi, se hai voglia di iniziare ad approfondire l'argomento, consigliamo qui di seguito un paio di link che affrontano due o tre tematiche davvero molto, molto interessanti:
- Le intelligenze artificiali, il diritto d'autore, il plagio: https://www.youtube.com/watch?v=0gNauGdOkro
- AI Act (proposte Europea in fatto di norme per normare l'uso e lo sviluppo delle intelligenze artificiali): https://www.europarl.europa.eu/news/en/press-room/20230505IPR84904/ai-act-a-step-closer-to-the-first-rules-on-artificial-intelligence
- Le intelligenze artificiali, rischi e opportunità (in un'intervista con il CEO di OpenAI): https://www.youtube.com/watch?v=540vzMlf-54
- Fake News e AI non sono una bella coppia… ne parla Wired, in un articolo dedicato a bot e notizie false: https://www.wired.it/article/chatbot-intelligenza-artificiale-notizie-false-siti/
- Un articolo su rischi e benefici che possono derivare dall’uso delle intelligenze artificiali è ospitato sul sito del Parlamento Europeo, qui: https://www.europarl.europa.eu/news/it/headlines/society/20200918STO87404/quali-sono-i-rischi-e-i-vantaggi-dell-intelligenza-artificiale
Intelligenze biologiche, al tuo servizio
Hai bisogno di esseri umani, in carne ed ossa, che aiutino il tuo brand o la tua azienda ad ottenere il meglio dall’Intelligenza Artificiale e da quello che può offrire ai creativi e ai content creator? Allora, parliamone. Contatta Naxa e saremo lieti di supportati in questo grande passo verso il futuro.